Emilio Salvatore Leo, architetto e designer, non è un maestro d’arte in senso classico, ma è un vero maestro della visione laterale, una prospettiva che gli ha permesso di reinventare l’attività dello storico lanificio di famiglia, trasformandolo in un hub creativo a vocazione internazionale, aperto a una varietà di contaminazioni e narrazioni. Sperimentando sugli asset immateriali – storia, brand, relazioni – ha riconnesso la più antica fabbrica tessile calabrese non solo con il territorio in cui era nata nel 1873, ma anche con il resto del mondo. L’ha fatto nutrendo il suo progetto di una chiara visione politica, prima che imprenditoriale: il nostro territorio, le nostre persone e la nostra arte sono l’essenza stessa del Made in Italy.