Nato a Roma nel 1930, il Maestro debutta ufficialmente a Firenze in occasione delle prime sfilate di moda organizzate da Giovanni Battista Giorgini e inaugurate da un evento ospitato il 12 febbraio 1951 nella villa di famiglia nel cuore della città. Inizia così l’ascesa del mito Capucci: le sue non sono solo creazioni di alta moda, abiti in tessuti preziosi per le star di Hollywood e le rappresentanti dell’aristocrazia romana e del jet set internazionale, ma vere sculture, straordinarie architetture in tessuto. Già negli anni Ottanta è antesignano della contemporaneità: i suoi abiti destano ammirazione e fanno scalpore, sfilano sulle passerelle di tutto il mondo e sono presenti nei musei e nelle istituzioni d’arte più importanti, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma alla Schauspielhaus di Berlino, da Palazzo Strozzi a Firenze al Kunsthistorisches Museum di Vienna, fino alla Biennale d’Arte di Venezia.
Un percorso unico: dall’arte all’altissima artigianalità, in oltre settant’anni anni di attività ininterrotta l’intera carriera del Maestro è emblema di un savoir faire di assoluta eccezione. Ancor oggi la sua creatività si esprime vivissima e densa di suggestioni visionarie soprattutto nei disegni, di cui il volume presenta una selezione di grande fascino e bellezza (“l’alfa e l’omega di ognuna delle mie creazioni”, scrive il Maestro), che testimonia pienamente la passione di Capucci per forme, colori, materiali, per l’arte e la natura, sue fonti di ispirazione continua.
Grazie alla ricostruzione esaustiva e appassionata di Gian Luca Bauzano, firma autorevole del Corriere della Sera, giornalista, studioso e curatore di moda, costume e musica, da sempre molto vicino a Roberto Capucci, grande amico e conoscitore della sua vita e della sua opera, il volume ci restituisce con forza il ritratto affascinante e in molta parte inedito di un grandissimo artista-artigiano: un vero “Tesoro Vivente”, secondo la poetica definizione che il Giappone dà dei suoi più grandi Maestri, tutelandone e proteggendone l’attività come patrimonio artistico e culturale fondamentale.
L’Autore ce ne offre un racconto emozionante, intessuto di ricordi ed emozioni personali, che si dipana in modo coinvolgente anche attraverso le meravigliose immagini dei suoi più celebri abiti e dei disegni, tratti dall’incredibile corpus quasi del tutto inedito di opere autografe.
Un libro che vuol essere in primis un tributo a un’eccellenza che è stata ed è un vanto per il nostro Paese, ma anche “una sorta di poetico manuale per giovani creativi”, come osserva Franco Cologni: perché Roberto Capucci, raffinato interprete dell’alta maestria italiana, ha saputo scrivere parole che oggi i giovani dovrebbero imparare a memoria: arte, mestiere, talento, competenza, lavoro, visione, coraggio, bellezza”.