Andrea Branzi

Il libro descrive le vicende di tre generazioni di designers, dai cosiddetti Maestri del design italiano alle tendenze del Nuovo Design per spiegare cos'è la professione oggi.

La Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte è particolarmente lieta di annunciare la pubblicazione (aprile 2010) del nuovo volume della collana Mestieri d'Arte, edita da Marsilio e coordinata e promossa dalla stessa Fondazione. Il nuovo titolo (decimo della collana) è molto atteso, in particolare nel mondo del design: si tratta infatti dell'ultima opera di Andrea Branzi, uno dei più illustri nomi della storia del design internazionale, che ha vissuto e racconta da grande protagonista questa storia dall'interno.

Il volume viene presentato in anteprima alla stampa e al pubblico nella significativa cornice del Teatro Agorà, presso il Museo del Design della Triennale di Milano (di cui Branzi è stato curatore scientifico) lunedì 19 aprile, a conclusione della settimana del Salone del Mobile 2010. Con l’autore sono presenti: Emanuela Bassetti, Marsilio Editori; Franco Cologni, Presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte; Arturo dell’Acqua Bellavitis, Presidente del Museo del Design della Triennale e Direttore del Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda (INDACO) del Politecnico di Milano; Cristina Morozzi, giornalista, critica e art director.

Che cos’è oggi la professione, il mestiere d'arte del designer? Per rispondere a una domanda tanto attuale e complessa, questo libro descrive le vicende di tre generazioni di designers, dai cosiddetti Maestri del design italiano alle tendenze del Nuovo Design.

In “L’epoca dei Maestri”, l’autore segue la tradizione di Giorgio Vasari che nel Rinascimento scrisse “Le Vite degli Uomini Illustri”, rinunciando a una teoria generale del movimento per raccontare le biografie dei suoi protagonisti. Nei capitoli successivi le biografie si incrociano con l’autobiografia, le esperienze personali con quelle di interi movimenti, come quello radicale o Alchymia e Memphis, di cui Andrea Branzi è stato uno dei protagonisti.

Il “sistema dinamico” del design italiano, nel quale queste esperienze si collocano, viene analizzato nei suoi molteplici aspetti, con riflessioni sul ruolo di una nuova didattica e sul design come professione di massa.

Questo passaggio dal ritratto all’affresco di gruppo, dalla biografia all’autobiografia alla teoria, costituisce la novità e fa di questo libro un lavoro sperimentale che, come scrive il suo autore, “non porta a risultati garantiti, ma apre lo sguardo a scenari, a volte corali a volte frammentari, che testimoniano la peculiarità del design italiano, mai unitario ed omogeneo, ma fatto di variazioni e differenze che costituiscono la sua originalità e la sua ricchezza”.

Grazie al volume di Andrea Branzi”, scrive Franco Cologni, presidente dell'omonima Fondazione, nella sua introduzione al volume, “è ora possibile percorrere agevolmente e con un crescente senso di fascinazione il dialogo che il designer ha saputo intessere con se stesso, con i colleghi, con gli interlocutori industriali o artigianali, con l’evoluzione della società, con le mutazioni del gusto, con la modifiche del sistema formativo, distributivo, ideativo. Con personale partecipazione l’Autore ci aiuta a ritrovare le significative posterità culturali che ognuno dei grandi Maestri del design ha saputo lasciare, imprimendo un segno profondo nella storia dell’estetica internazionale...”.