Questa lavorazione permette di eseguire i lavori in laboratorio, di qualsiasi tipo di dimensione e decorazione richiesta, antica o moderna che sia e di qualsiasi dimensione.
Quando capita qualche commessa di grandi dimensioni, si fa ricorso alla collaborazione di altri laboratori del territorio di cui si conosce il lavoro, perché, alla fine dell’opera, l’esecuzione deve essere omogenea, come fatta da una sola mano.
Friul Mosaic, da me fondata nel 1987, annovera quasi tutti mosaicisti diplomati alla Scuola di Spilimbergo, dove io terminai gli studi nel 1961. Natalina, tra i miei primi collaboratori, guida ora il laboratorio. Le mie figlie, i generi e il primo nipote, operano in base alle loro competenze all’interno dell’azienda; produzione e posa in opera del mosaico per i maschi, che hanno appreso quest’arte in laboratorio e affiancandomi nei vari cantieri in Italia e all’estero. Le mie figlie Barbara e Tiziana, si occupano del rapporto con i clienti, con gli architetti, organizzano la partecipazione a fiere e redigono i preventivi. La loro esperienza è ormai trentennale; Barbara è laureata in Economia e Commercio e Tiziana è diplomata come Perito Aziendale corrispondente in lingue estere. Hanno “respirato” mosaico fin da piccole, decidendo, una volta terminati gli studi, di entrare nell’azienda di famiglia, che necessita di persone che sappiano promuovere, condurre e amministrare l’operato di una trentina di persone.
Le sue opere sono dei veri capolavori di decorazione musiva, alcuni di notevoli dimensioni. Come organizza il lavoro? Ha dei collaboratori che l’assistono?
Il lavoro del mosaicista inizia con la preparazione del disegno e la scelta dei materiali da usare per la realizzazione del mosaico. Poi si passa alla distribuzione dei compiti al personale di laboratorio: taglio dei materiali, incollaggio delle tessere, controllo dell’opera a secco, quindi imballaggio e spedizione. Infine, sopralluogo del cantiere e verifica delle superfici destinate alla posa, infine posa in opera del mosaico.
L’azienda è composta da mosaicisti, personale addetto al taglio del marmo per produrre le tessere, disegnatori tecnici, personale amministrativo, addetti alla promozione e al marketing.
Quante ore di lavoro richiede la realizzazione di un’opera di grandi dimensioni?
La realizzazione di un’opera dipende da diversi fattori: tipo di decorazione, tipologia dei materiali (che possono essere ad esempio marmi, smalti vetrosi o altri), dimensione delle tessere e dimensione dell’opera. Si possono impiegare dalle quattro ore per metro quadro, per le superfici più semplici, a ben oltre 100 ore per metro quadro per il micromosaico con decorazioni minute e complesse.
Quali sono gli stili e le tecniche che predilige?
Come mosaicista non ho preferenze di stile, certamente le realizzazioni più complesse lasciano un ricordo più vivo.
Quali sono i committenti delle sue opere e qual è stato il lavoro più interessante che ha realizzato finora?
I committenti sono di vario genere e seguono tutte le fasi di collocazione del mosaico. Possono essere istituti religiosi per cui creiamo opere musive d’arte sacra, proprietari di negozi, hotel, ville private per cui realizziamo superfici calpestabili o pareti decorate in mosaico, piscine e aree benessere, pavimenti di sale, ingressi e stanze; enti pubblici per superfici musive con decorazioni a soggetti o temi di rappresentanza, ma anche designer e marmisti.
Per me, il lavoro più interessante, tra i tanti realizzati, può essere considerato, per prestigio e dimensioni, il rivestimento della cupola del Santuario Nazionale di Nossa Señora Aparecida: oltre 2000 mq di smalti e oro per la basilica più grande al mondo, dedicata alla Madonna, che accoglie 13 milioni di pellegrini all’anno.
Sono comunque molto importanti i progetti che abbiamo realizzato per grandi brand della moda, come Dolce & Gabbana, Marni, e altri che per riservatezza non posso citare.
Quanto è importante, secondo lei, la trasmissione del sapere artigiano alle nuove generazioni?
L’esperienza, la conoscenza e la passione per il proprio mestiere possono essere utili per la formazione delle nuove generazioni.
La cura e l’amore per l’arte e per la bellezza duratura incidono positivamente sulla convivenza e la consapevolezza civile. I capolavori tramandatici nei secoli sono testimonianza del lavoro di artisti e artigiani del passato. Così può essere anche nel nostro caso: mosaici prodotti negli ultimi anni saranno testimoni per secoli della nostra capacità di creare e realizzare opere d’arte.
Quali sono i suoi progetti per il futuro dell’attività?
Personalmente penso a un futuro a breve termine, avendo 80 anni. Mi piacerebbe concludere la mia attività di mosaicista con una mostra personale antologica. Una rassegna di opere che vadano dall’arte sacra in stile bizantino alla traduzione in mosaico di opere famose di impressionisti, per finire con composizioni di mosaici contemporanei.
Una quindicina di opere da esporre in qualche città, per far conoscere di più quest’arte e farla apprezzare.
Per Friul Mosaic, da me fondata nel 1987, ora diretta dalle mie figlie Barbara e Tiziana, dalla responsabile di laboratorio Natalina e dal nipote Nicola per il marketing, il futuro sembra avviato su un’ottima strada. I progetti non mancano, il lavoro procede bene e salvo pandemie o altre calamità la nostra presenza nel settore continuerà ad essere attiva e gratificante.