Cosa significa oggi tramandare una tradizione così importante?
Si tratta di un privilegio, ma è anche una grande responsabilità. Soprattutto se pensiamo che Padova è “città organaria” documentata fin dalla prima metà del quattordicesimo secolo!
Come si realizza un organo, qual è il processo di lavorazione?
L’organo è lo strumento musicale più complesso in assoluto. Nel nostro laboratorio impieghiamo ancora le tecniche antiche, e cerchiamo di produrre tutti gli elementi che lo compongono. Siamo rimasti davvero in pochi a far questo: tra le altre cose, noi stessi fondiamo ancora le lastre per costruire le nostre canne, in lega di stagno e piombo.
C’è qualche maestro a cui vi ispirate o che apprezzate particolarmente?
La nostra tradizione risale alla scuola organaria veneziana del diciottesimo secolo. Abbiamo restaurato molti di questi strumenti, in particolare del celebre organaro Gaetano Callido (1727-1813), che per alcuni aspetti è ancora per noi un punto di riferimento importante. Allo stesso tempo però cerchiamo sempre di innovare, introducendo perfezionamenti e nuove soluzioni in linea con il mutare del gusto e delle esigenze dei musicisti.
Quanto è importante la progettualità quando si realizza uno strumento musicale?
L’organo è l’unico strumento musicale non standardizzato. Ciò significa che ogni strumento è diverso da tutti gli altri per dimensioni, aspetto estetico, composizione fonica, e si deve adattare a edifici sempre diversi. È quindi facilmente intuibile come la progettazione sia un elemento determinante. Per ogni organo si deve studiare, in rapporto alla sua collocazione, l’organizzazione interna delle sue parti, l’aspetto estetico (che dipenderà dalle caratteristiche architettoniche dell’ambiente) e la composizione dei suoi registri, ovvero delle “voci” che lo caratterizzano.
Qual è il progetto più importante, o più stimolante, che avete realizzato finora?
Ve ne sono molti. Il più grande per dimensioni è uno strumento realizzato per la Christ Cathedral a Garden Grove, vicino a Los Angeles. Conta oltre 16.000 canne, ha le dimensioni di un condominio ed è fra i cinque più grandi organi del mondo. Fra gli strumenti di grande dimensione possiamo includere anche l’organo a cinque tastiere per la sala dell’Orchestra Sinfonica di San Francisco e quello a sei tastiere per la Basilica di Monreale (Palermo).
Come si coniuga tradizione e innovazione nel vostro lavoro?
Pur provenendo da una tradizione importante, è necessario considerare che l’organo è uno strumento in continua evoluzione, per cui non è pensabile, almeno per noi, una progettazione rivolta esclusivamente al passato. Per questo in anni recenti abbiamo anche collaborato con il Fraunhofer Institut di Stoccarda, per ricercare nuove soluzioni atte a migliorare sempre più le prestazioni tecniche e foniche dello strumento.