Qual è la prerogativa delle conchiglie?
L’incisione di un cammeo è possibile su diversi materiali, dalle pietre dure al corallo, ma la conchiglia sardonica ha delle caratteristiche cromatiche e di struttura che la rendono unica per delicatezza, trasparenza, fascino. È una materia viva, la cui resa espressiva è straordinaria, molto superiore a quella di pietre anche più preziose come il lapis o l’agata. Da una conchiglia di qualità i tagliatori possono ricavare tramite un processo chiamato scoppatura diversi cammei: normalmente due-tre dalla parte più pregiata, che è quella più tondeggiante, e altrettanti di qualità media. Le parti meno preziose vengono utilizzate anch’esse ma per creare prodotti più semplici, commerciali.
Quali sono i tuoi soggetti preferiti?
La conchiglia si adatta bene a molti temi ma è ideale per i soggetti classici della tradizione italiana, che non a caso sono quelli più tipici di questo mestiere. Personalmente, questi sono anche i soggetti che preferisco - penso per esempio a Botticelli - ma il mio laboratorio non si pone limiti. A Torre del Greco c’è un’ampia varietà di stili – chi si specializza in fiori, chi nei classici profili - ma la scelta del soggetto dipende anche dalle richieste dei committenti.
Il laboratorio Ottaviano lavora anche per grandi marchi del lusso mondiale: qual è il segreto per un artigiano che ambisce a collaborazioni di questo tipo?
Da oltre quindici anni realizzo cammei per i quadranti degli orologi di una storica Maison svizzera che ha una linea proprio dedicata alla Regina di Napoli. Per assumere committenze di questo tipo bisogna essere in grado di garantire contemporaneamente precisione assoluta, misure ultracalibrate e la personalità del pezzo unico realizzato a mano. È questo che vogliono i marchi del lusso. Qui oggi entra in gioco anche la tecnologia, che consente di coniugare l’unicità del lavoro artigianale con la perfezione assoluta delle misure. Queste sono collaborazioni di grande importanza che aiutano noi artigiani a veder riconosciuto il nostro mestiere, in Italia ma anche nel resto del mondo.
Ci sono paesi dove il tuo lavoro è particolarmente apprezzato?
La popolarità e l’apprezzamento che noi artigiani possiamo riscontrare all’estero sono straordinari. Penso per esempio alla Russia, alla Cina e al Giappone, dove il lavoro manuale è non solo ammirato ma anche promosso e, soprattutto, fortemente tutelato. Purtroppo nel nostro paese non c’è alcun tipo di tutela o di apprezzamento pubblico, c’è solo l’encomiabile lavoro delle Fondazioni e dei privati, che riescono a portare un po’ di luce sul nostro operato, a darci visibilità e ad attribuire riconoscimenti che ci danno davvero la forza e lo stimolo di continuare a creare, generazione dopo generazione.
Tu porti avanti l’eredità di tuo padre, chi porterà avanti il tuo lavoro?
Mio padre ha 87 anni e continua a lavorare in laboratorio. I miei figli sono ancora piccoli, ma sono ottimista! È però fondamentale che capiscano che non si può fare questo mestiere senza sacrifici e senza un’enorme passione. Ci vogliono studi, idealmente non solo la scuola di incisione ma anche l’Accademia, e tanta pratica. All’inizio non è facile, anche perché quando si lavora su materiali allo stesso tempo preziosi e fragili un errore può costare molto caro, e io stesso tendo ad affidarmi solo a collaboratori di assoluta fiducia anche per le lavorazioni di base, quelle propedeutiche all’incisione artistica. Come dicevo all’inizio, è difficile far capire cosa c’è dietro un cammeo.