Stefano Bertoli è un giovane liutaio di origini milanesi, ha conseguito il diploma di Maestro liutaio specializzato nella costruzione di strumenti ad arco presso la Civica Scuola di Liuteria del Comune di Milano. Dopo aver vinto il bando "Una Scuola, un Lavoro. Percorsi d'Eccellenza", ha svolto il suo tirocinio presso la bottega meneghina del Maestro Carlo Chiesa. Dopo quest'esperienza ha deciso di aprire la sua bottega e quest'anno ha vinto la terza edizione di "Artigiano del Cuore", concorso indetto da Wellmade e sostenuto da Fondazione Cologni.

Qual è stata la tua formazione e perché hai scelto di diventare liutaio?



Dopo il liceo scientifico ho iniziato l’università, ma mi è stato subito chiaro che lo studio non collegato al lavoro manuale non era adatto a me. Fin da bambino suonavo contrabbasso e pianoforte e sono sempre stato appassionato di musica. Così ho pensato di ritornare al campo degli strumenti musicali, iscrivendomi alla Civica Scuola di Liuteria di Milano.


Che valore ha avuto l’esperienza con Fondazione Cologni, nel progetto “Una Scuola, un Lavoro”?


Finito il quarto anno di scuola con il tirocinio presso un grande maestro liutaio, Carlo Chiesa, la Fondazione mi ha permesso di continuare il rapporto con lui sostenendomi con un tirocinio retribuito e di proseguire un apprendimento basato sui tempi e sulle modalità di un laboratorio di liuteria dove si effettuavano sia lavori di costruzione sia di riparazione.
In questo modo la Fondazione mi ha dato la possibilità di inserirmi direttamente in un ambito lavorativo molto ampio e formativo.

In generale amo il lavoro con le mani: per esempio, quando faccio una riparazione, è una sfida riuscire a fare un lavoro delicato e preciso

A un certo punto ho sentito il bisogno di mettermi alla prova. Mi sono appoggiato inizialmente a un altro spazio e poi, raccolto tutto il mio coraggio, mi sono spostato in un laboratorio condiviso con altri professionisti liutai.

Poi hai aperto il tuo laboratorio… Perché hai fatto questa scelta? Raccontaci della tua avventura imprenditoriale.

A un certo punto ho sentito il bisogno di mettermi alla prova. Mi sono appoggiato inizialmente a un altro spazio e poi, raccolto tutto il mio coraggio, mi sono spostato in un laboratorio condiviso con altri professionisti liutai. Quindi il mio lavoro e il mio tempo sono stati spesi per acquistare attrezzi, strumenti e oggetti necessari per un laboratorio e per recuperare mobili già usati da poter riciclare. Da lì è cominciato il mio percorso individuale.


Il tuo laboratorio è uno spazio molto particolare, in condivisione con altri giovani liutai come te: di cosa vi occupate? Quali sono i vantaggi e le difficoltà di lavorare insieme nello stesso spazio?

Ho voluto creare un laboratorio condiviso con altre persone perché la forza che ci dà è la condivisione dei materiali e soprattutto dei saperi. Inoltre i differenti punti di vista su uno stesso lavoro ci permettono di avere più idee su come agire, soprattutto per le riparazioni. Un altro vantaggio è poter condividere strumenti e macchinari cercando di contenere le spese (e inquinare meno) per poter acquistare strumenti migliori. La difficoltà principale è la scelta del canale radio da ascoltare…Bisogna imparare a venirsi incontro e rispettare le necessità di ognuno.

Cosa ami di più del tuo lavoro?

In generale amo il lavoro con le mani: per esempio, quando faccio una riparazione, è una sfida riuscire a fare un lavoro delicato e preciso; ma anche la progettazione iniziale dello strumento è una delle cose più belle. Mi piace molto anche la scultura del riccio e della testa del violino, l’intaglio delle effe e il creare la bombatura con curve precise per la tavola e il fondo dello strumento.

Cosa diresti a un/a giovane che vuole intraprendere la tua stessa carriera?

Di proporsi nei primi anni di studio di imparare e impostare le fasi della costruzione di uno strumento musicale come fosse un allenamento. Poi, dopo aver costruito alcuni strumenti, farsi molte domande e portare avanti la propria costruzione con l’obiettivo di migliorare suono e bellezza seguendo ciò che si è appreso che gli spunti ricevuti dai maestri, seguendo le tradizioni del proprio paese o città.

Stefano-Bertoli

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