Georg Demetz Pilat nasce nel 1962, quarta generazione di una famiglia fortemente legata all’arte della scultura del legno. Dopo aver terminato gli studi di scultura presso l’Istituto d’Arte di Ortisei, ha avuto la possibilità di apprendere il mestiere da diversi maestri. Nel 1987 consegue il titolo di maestro scultore e avvia la propria attività. Lavora nel suo laboratorio a Ortisei dove esegue opere su ordinazione e crea pezzi unici in legno e bronzo.

Ci racconti la sua storia.

I miei primissimi ricordi sono tutti legati alla scultura: il mio bisnonno, il nonno e mio padre erano tutti scultori, una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, segreti e conoscenze ormai secolari. Per me frequentare la scuola d’arte appena terminate le scuole medie è stato un passaggio spontaneo e del tutto naturale. Subito dopo la scuola ho iniziato subito a lavorare in bottega con mio papà. Poi nel 1987, a 28 anni, ho conseguito il diploma di Maestro d’Arte e da allora proseguo il mestiere di famiglia da solo, nel mio laboratorio.

Per me la scultura è stata una naturale prosecuzione del mio percorso di vita e di lavoro.

Sicuramente, oltre ai volti che incontro quotidianamente e che cerco di rimodellare su legno, il territorio ha avuto un’importanza fondamentale nel mio lavoro.

C’è una persona che ha influito nella scelta del suo mestiere?

In realtà non c’è una persona che ha avuto particolare influenza nella mia vita. Come dicevo poco sopra, per me la scultura è stata una naturale prosecuzione del mio percorso di vita e di lavoro. La scultura è sempre stata la mia passione fin da quando avevo sette anni e mio papà mi regalò le mie prime sgorbie con le quali sono iniziati i primi tentativi di intaglio e realizzazione di piccole opere.

Come sceglie il legno con il quale realizza le sue opere?

Io uso un solo tipo di legno, il cirmolo, molto adatto alle mie sculture per la malleabilità e capacità di lavorazione e resa plastica delle opere. Questo legno si trova in abbondanza dalle mie parti, tra i 1500 e i 2200 metri d’altitudine: è un legno molto profumato e delicato.

Qual è la sua fonte di ispirazione?

Sono sempre stato affascinato dalle persone che conducono una vita semplice e si contraddistinguono per il loro carattere forte. Quello che io faccio con il mio mestiere è rappresentare la qualità di questi personaggi rendendoli nel modo più verosimile possibile, cercando la massima espressività dei volti e il senso immediato della loro forza caratteriale. Modello i visi, gli indumenti e le pose in modo da poter offrire una visione a tutto tondo della persona rappresentata, sperando che possano trasparire le caratteristiche che mi hanno affascinato e che provo a imprimere nel legno.

Quanto influisce il territorio nella sua poetica?

Sicuramente, oltre ai volti che incontro quotidianamente e che cerco di rimodellare su legno, il territorio ha avuto un’importanza fondamentale nel mio lavoro: la scultura, a Ortisei, ha una storia di oltre 300 anni e nel corso del tempo ho potuto incontrare molti bravi scultori, confrontarmi con loro e allo stesso tempo guardami attorno e attingere e a piene mani da una tradizione radicata nel tempo.

C'è un'opera alla quale è particolarmente legato? Perché?

Ho un'opera che tengo nel soggiorno. Sono due anziani che hanno vissuto a Ortisei: erano due persone che hanno trascorso una vita molto semplice, ma dal carattere molto interessante, deciso, dolce e determinato. Dopo 10 anni di foto e filmati ho deciso di mettermi a scolpirli, rendendoli così, per sempre impressi nel legno. Purtroppo come ho iniziato a scolpire Luis, una delle due figure rappresentate, è venuto a mancare. Quest’opera rimarrà sempre con me, simbolo di un ricordo molto importante.

Come unisce tradizione e innovazione nel suo mestiere?

Tradizione e innovazione si uniscono molto bene, l'importante è eseguire la scultura con tutta l'anima e con la voglia di farla uscire perfetta da un pezzo di legno.

Cosa significa per lei essere MAM?

Il mestiere di scultore è molto difficile e bisogna essere idealisti e dedicare molto tempo allo studio con tanti sacrifici. Essere premiato come MAM è un grande onore e mi dà tanta energia per continuare con entusiasmo il mio lavoro.

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