All’interno di un cortile della vecchia Milano, abbiamo visitato un atelier condiviso da tre artigiane, una di queste è Gemma Vernò, creatrice di cappelli unici.

Come ti sei avvicinata a questo lavoro?

Ho studiato all’Istituto di Moda Burgo come stilista, appena terminato il corso di studi ho iniziato a lavorare in diversi uffici stile a Milano. Nel 2009, proprio il giorno del mio compleanno, ho deciso di affrontare un’altra sfida: andare a Londra per frequentare un corso di modisteria al Kensington and Chelsea College, una delle poche scuole che formano in questo settore di nicchia, in Italia infatti non ho trovato una scuola rivolta solo a questo ambito.
Sempre a Londra ho lavorato da Victoria Grant, c’era una bellissima atmosfera e ho imparato moltissimo. Oltre alla scuola credo infatti che sia necessario un momento di formazione vicino a un professionista per apprendere tutti gli aspetti della professione: dalla gestione dei fornitori fino alla pazienza con cui dedicarsi ai clienti.

Poi sei tornata in Italia?

Dopo due anni all’estero, ho deciso di ritornare a casa. Ho seguito il corso di sartoria teatrale alla scuola del Teatro alla Scala, lavorando con loro per 4 mesi. Nel frattempo insieme a Luca ho iniziato a lavorare presso la Finart di Milano, lui si occupava delle composizioni di fiori realizzate in tessuto, io invece realizzavo e curavo la produzione dei cappelli.
L'esperienza di Finart si è conclusa a Dicembre 2014 sia per me che per Luca ma siamo rimasti in contatto e cerchiamo di collaborare il più possibile. Dopo Finart ho ricominciato a lavorare alla Scala nel reparto sartoria e manutenzione costumi.

Oltre alla scuola credo infatti che sia necessario un momento di formazione vicino a un professionista per apprendere tutti gli aspetti della professione: dalla gestione dei fornitori fino alla pazienza con cui dedicarsi ai clienti

Un mezzo importante per farmi conoscere è quello dei social network, insieme al classico passa parola sono i canali con cui riesco a raggiungere quelle persone più sensibili al mio prodotto

E questo laboratorio condiviso? Sembra più un atelier d’artista.

In questo spazio siamo tre giovani artigiane che lavorano gomito a gomito: ci sono i miei cappelli, i vestiti di Daniela e i gioielli di Alba. Io e Daniela ci conosciamo dai tempi della scuola e siamo sempre rimaste in contatto, quando sono tornata da Londra abbiamo pensato di trovare un laboratorio da usare in comune e abbiamo incontrato Alba, questo è il vecchio studio di suo padre, il musicista e scultore Alexander Kossuth.

Consigli questa formula della condivisione?

Certo, innanzitutto è pratica per dividere costi e spese degli affitti, Milano si sa che non è una città particolarmente economica. È molto importante anche per avere un altro parere sul proprio lavoro, insomma non affrontare tutto il processo creativo in solitudine, ma condividere dubbi e soluzioni, poi è essenziale anche per contagiarsi con del buonumore.

I clienti come ti trovano?

Un mezzo importante per farmi conoscere è quello dei social network, insieme al classico passa parola sono i canali con cui riesco a raggiungere quelle persone più sensibili al mio prodotto.
Spesso capita anche che un cliente venga in atelier per provare un vestito di Daniela e parlando mi commissioni anche un cappello oppure viceversa. Appena ho iniziato ho visitato le più importanti boutique di spose di Milano: parlavo del mio progetto e spiegavo che la mia intenzione è sempre quella di creare un pezzo unico adatto alle esigenze e al gusto delle clienti. Questa formula, che credo sia l’unica che posso percorrere visto che non disegno collezioni e lavoro ogni pezzo a mano, mi ha portato a collaborare con diversi negozi che sposano questa mia filosofia.

Quali sono i tuoi rapporti, come giovane imprenditrice, con le associazioni e le istituzioni?

In questo periodo, in cui sto cercando di capire quali possibilità ci sono per sviluppare la mia attività, controllo giornalmente i siti di categoria piuttosto che quelli di Comune e Regione, perché credo che il supporto di una di queste associazioni o enti possa sicuramente aiutare il mio progetto a strutturarsi e assumere una prospettiva più ampia.