Roberto Sironi è un giovane e affermato designer italiano; ha intrapreso studi sulla materia e la sua versatilità, arrivando a creare oggetti di grande valore estetico.Attraverso la collaborazione con diverse gallerie ha esposto i suoi lavori in diverse mostre in Italia e Europa; nel 2015 ha ricevuto la menzione d’onore al concorso internazionale ADI e i suoi progetti sono andati in mostra a New Delhi e Buenos Aires all’interno dell’evento itinerante del Triennale Museum Design.

Raccontaci il tuo percorso e la tua formazione.

Ho studiato Disegno Industriale al Politecnico di Milano, con il quale tuttora collaboro come Research Fellow al Dipartimento di Design. Il mio approccio al progetto è quello di ricerca e sperimentazione che ho declinato secondo due aspetti: da un lato la ricerca scientifica che porto avanti con il Dipartimento di Design, dall’altro la sperimentazione materica nel campo dell’art design, grazie alla collaborazione con una serie di realtà artigianali accuratamente selezionate.
Questa dicotomia per il momento sembra funzionare in quanto posso approcciare i progetti attraverso diverse prospettive, che poi in fondo risultano essere tante sfaccettature della stessa pietra.


L’estetica per me è finalizzata alla realizzazione dell’idea che ho in mente

...Posso approcciare i progetti attraverso diverse prospettive, che poi in fondo risultano essere tante sfaccettature della stessa pietra.

Da dove nasce l’idea di lavorare con gli artigiani?

Nasce dall’esigenza di potermi confrontare con persone che hanno la sensibilità per comprendere quello che sto progettando e che si attivano per essere parte integrante nella realizzazione dei pezzi. Grazie all’esperienza e alle capacità manuali dell’artigiano riesco a tradurre in materia quello che è l’idea iniziale di progetto, in particolare attraverso la disponibilità a sperimentare. E poi, essendo realtà più piccole e semplici da approcciare rispetto alle aziende, è più facile entrare subito in contatto e discutere immediatamente del progetto.

Qual è la tua fonte di ispirazione nel disegnare gli oggetti che poi fai realizzare? Che tipo di estetica ricerchi?

L’estetica per me è finalizzata alla realizzazione dell’idea che ho in mente. Non sono particolarmente legato a nessuno stile – ogni progetto richiede il proprio linguaggio per poter essere espresso al meglio. Le fonti di ispirazione sono le più diverse, diciamo che sono affascinato dagli aspetti antropologici del contemporaneo e quindi studio con interesse il rapporto tra uomo e mondo naturale e gli aspetti legati alla ritualità e all’analisi storiografia.

Approccio contemporaneo e memoria storica. Spiegaci cosa vuol dire per te che ogni progetto è una storia.


La rilettura di quello che è accaduto nella storia è un aspetto sempre fondamentale del progetto. Non parto mai dal foglio bianco, ho bisogno di cercare le radici di quello che sto progettando. L’analisi storica – ricca di spunti, fascino e suggestioni – è un buon modo per iniziare.
Poi ovviamente viviamo nel XXII secolo ed è necessario trasferire questi spunti in qualcosa di
attuale che possa aver senso nel momento storico in cui esistiamo. Il progetto diviene esso stesso una storia breve da raccontare, con un inizio, uno svolgimento e una fine.

Partendo da uno dei tuoi oggetti più rappresentativi, raccontaci quali sono stati i passaggi per svilupparlo: da dove è nata l’idea e come si è declinata concretamente in una forma.

L’ultimo progetto che ho realizzato - FUOCO – è partito da un incontro casuale: camminando in alta montagna mi sono imbattuto in una zona colpita da un incendio. Ho iniziato a raccogliere dei resti di alberi bruciati e ho sentito l’esigenza di indagare gli aspetti artistici di questo processo naturale attraverso la tecnica della fusione in bronzo. La Fonderia Artistica Battaglia ha accolto il progetto con immediato entusiasmo, e abbiamo iniziato insieme a ragionare sul processo per trasformare il legno bruciato in sculture e arredi in bronzo. Le capacità artistiche artigianali della Fonderia - frutto di un’esperienza centenaria – mi hanno permesso di realizzare queste opere con un risultato finale che è andato aldilà di ogni mia aspettativa.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Cosa hai in cantiere?

Sto lavorando su un paio di progetti che hanno un duplice obiettivo: da un lato proseguire con la mia ricerca linguistica sulla materia, dall’altro proseguire con l’analisi di temi antropologici, che vengono poi declinati nella realizzazione di oggetti, arredi e opere che possano esprimere il mio punto di vista e che siano una riflessione contemporanea sul tema indagato.