Efisio Usai nasce nel 1942 ad Assemini (Ca), in Sardegna. La sua storia è quella di una famiglia asseminese che per centinaia di anni è stata dedita alla produzione di ceramica nell’isola, mantenendo nel tempo dei punti saldi: la tradizione e la cultura da una parte, la passione e l’innovazione dall’altra. Respira il profumo di argilla già da adolescente, quando il padre gli insegna i segreti della modellazione dell'argilla. Nel 1961 Efisio costruisce un nuovo laboratorio nel cuore di Assemini, dove realizza opere profondamente ispirate alla sua Sardegna. Nel 2018 ha ottenuto il riconoscimento di MAM-Maestro d'Arte e Mestiere di Fondazione Cologni.

Ci racconti la sua storia.

La mia storia e quella della famiglia Usai affondano le radici nell'Ottocento: un viaggio tra generazioni che si trasmettono segreti e tecniche nella modellazione dell'argilla. Sapevo che sarei diventato artigiano già a 10 anni, quando mio papà Roberto costruì un forno dove potevo lavorare l'argilla e cimentarmi nella produzione di vasi. Da quel momento ho capito che la ceramica sarebbe stata la mia vita. Mio padre mi ha insegnato tutto ciò che sapeva sulla ceramica e io, negli anni, ho perfezionato il mio stile e la mia tecnica, partendo dalla tradizione e trasformandola alla mia personale poetica.

La mia storia e quella della famiglia Usai affondano le radici nell'Ottocento: un viaggio tra generazioni che si trasmettono segreti e tecniche nella modellazione dell'argilla

Ogni volta che le mie mani si riempiono di argilla per dare forma a nuove creazioni per me è come una nuova nascita e allo stesso tempo provo un senso di identità e benessere che solo questo materia riesce a darmi.

C'è una persona o un evento che ha particolarmente influito sulla sua vita di artigiano?

Le persone che hanno maggiormente influito sulla mia vita come artigiano sono due donne: mia madre e mia moglie. La prima attraverso il suo amore, la sua educazione e il suo supporto, che mi hanno reso l'uomo e l'artigiano che sono oggi; mentre mia moglie mi ha sempre aiutato in laboratorio e ha sempre creduto in me.

In Italia la ceramica più conosciuta è la ceramica di Faenza, ma cos'è la ceramica asseminese?

Assemini è un centro agricolo e commerciale e la produzione ceramica ha radici antiche: risale al periodo punico, ma è solo con l'avvento del Medioevo e le corporazioni che vive il suo massimo splendore. Gli stilemi tipici di questo periodo vengono ripresi e assimilati dalla tradizione asseminese negli anni '30 del Novecento, divenendo tratti distintivi di tutta la produzione: forme geometriche stilizzate che divengono preziose decorazioni.

Cosa prova nello "sporcarsi" le mani?

Ogni volta che le mie mani si riempiono di argilla per dare forma a nuove creazioni per me è come una nuova nascita e allo stesso tempo provo un senso di identità e benessere che solo questo materia riesce a darmi.

Cos'è la "brocca della sposa di Assemini"?

La "brocca della sposa di Assemini" è una brocca tradizionale, già dal nome si capisce che si tratta di una brocca portata dalla sposa il giorno delle nozze, un oggetto facente parte del corredo nuziale. Io l'ho rivisitata traendo ispirazione dalla mia Sardegna, dagli insegnamenti paterni e dalla storia: per me creare composizioni floreali sempre diverse è fondamentale, amo questo simbolo di purezza e bellezza della sposa.

Come unisce tradizione e innovazione nel suo lavoro?

Ho sempre cercato di stare al passo con i tempi, mantenendo le radici profonde della tradizione asseminese, ma sviluppando nuove soluzioni contemporanee. Rielaboro gli stilemi classici per dare nuova vita e nuova freschezza alle forme, che divengono originale e innovative, ma sempre legate alla lunga storia della ceramica di Assemini.

Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole avvicinarsi al mondo della ceramica?

I giovani non devono arrendersi: devono essere tenaci e determinati, consapevoli che sono necessarie una grande passione e forza di volontà, che vengono ripagate con la gioia di creare un'opera fatta con le loro mani. Una soddisfazione che non ha pari!

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