L'anno 1000 è considerato l'anno zero della Fiera di Sant'Orso. Il 30 e 31 gennaio, da oltre mille anni, il centro della città di Aosta è gremito da artigiani, quasi mille, che oggi come un tempo espongono e mettono in vendita le loro produzioni. La Foire de Saint-Ours è una grande kermesse dedicata all’artigianato valdostano che affonda le sue radici nella cultura agro-pastorale del passato, ma che ancora oggi richiama centinaia di migliaia di appassionati della maestria manuale.

La fiera rappresenta per gli artigiani un appuntamento d’obbligo e per tutti i valdostani un momento di festa e di appartenenza culturale. Quest’anno ospite d’onore è stato Alberto Cavalli, direttore generale di Fondazione Cologni e curatore di “Homo Faber”, invitato dall’assessorato regionale che organizza l’evento. Anche in questa edizione il MAV-Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione ha proposto l’iniziativa “Oeuvre Choisie”, appuntamento ormai decennale: a partire dalle prime luci dell’alba di lunedì 30 gennaio Barbara Bernardi-Gra-Tonetti, responsabile della tutela dei patrimoni e Nurye Donatoni, direttrice artistica del MAV, hanno individuato tra i banchi della fiera le opere che, per le loro caratteristiche, rappresentano il fil-rouge ideale tra passato e presente dell’artigianato valdostano di tradizione. Alla selezione di “Oeuvre Choisie” ha partecipato anche Alberto Cavalli, la cui preferenza si è indirizzata verso l’opera di Gian Giuseppe Barmasse di Valtournenche. Tutti i pezzi sono inseriti nell’allestimento museale ed esposti al pubblico con una mostra dedicata dal 4 marzo al 4 giugno 2023 proprio all’interno dello spazio temporaneo del MAV.
Maggiori informazioni: fieradisantorso.it / www.lartisana.vda.it/foire-2023
