Tonino Negri nasce a Lodi nel 1961, dove conduce il laboratorio-bottega “Terra crea”, in cui nascono i suoi capolavori in ceramica (grés, refrattario, ingobbio, semirefrattario e smalto). Terra, acqua, fuoco e aria sono gli elementi primordiali ricorrenti che abitano le forme archetipiche della produzione del Maestro lodigiano, dove si fondono perizia tecnica e poesia. Sono le forme pure e perfette di “Terra crea”, che raccontano storie antiche.

Ci racconti la sua storia.

Il mio inizio risale agli anni ‘80, dopo più di un anno passato in viaggio in sud America, dove ho potuto vivere in luoghi di straordinaria bellezza con popoli di antica cultura, come gli Indios dell’Amazzonia. Questi viaggi mi hanno sicuramente arricchito di esperienze e voglia di fare, dandomi la possibilità di incontrare artisti e maestri d’arte: così ho acquisito le capacità, non solo tecniche, di poter iniziare a fare arte.

Come e perché nasce Terra Crea?

Il primo vero nome della mia bottega era “La bottega del respiro”. Un’esperienza di lavoro durata 10 anni (dal 1993 al 2003) all’interno della comunità il Gabbiano (di Pieve Fissiraga), che si occupa del recupero di persone tossicodipendenti. Una vera bottega artigianale e artistica, che aiutava le persone attraverso l’ergoterapia. Solo dopo è nato “Terra Crea”, il mio attuale laboratorio-bottega con sede a Lodi.

Spesso l’ispirazione viene proprio dal fare, e dal lasciar fluire…. a volte un piccolo seme genera grandi alberi.

 Al centro del mio lavoro artistico c’è quasi sempre il vaso, come luogo del racconto archetipico.

Qual è la poetica delle sue opere?

Al centro del mio lavoro artistico c’è quasi sempre il vaso, come luogo del racconto archetipico. Il vaso che nel suo spazio può contenere luce, acqua, aria, terra, ed è di per sé un luogo infinito in cui rappresentare le nostre storie.

Da cosa trae ispirazione per la realizzazione dei suoi oggetti?

Spesso l’ispirazione viene proprio dal fare, e dal lasciar fluire…. a volte un piccolo seme genera grandi alberi.

Cosa prova quando "si sporca le mani"?

Quando ho tra le mani un “pane” di argilla sento fluire l’energia creativa, ma sento anche un senso di responsabilità, perché quello che ti appresti a modellare sai che una volta cotto sarà irreversibile.

Qual è l'opera più stravagante realizzata?

Forse ci vorrebbe più tempo per raccontare… ma ricordo con piacere le fontane fatte con materiali “poveri “ che con l’aiuto dei ragazzi della Bottega del respiro realizzavo ogni anni in occasione del solstizio d’estate.

Cosa significa essere MAM?

Un riconoscimento importante che attesta il mio lavoro e soprattutto il lavoro di molti altri maestri e maestre d’arte, che sono fondamentali per la nostra cultura.

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