Questo mese parliamo con Tomas Than delle sue ispirazioni e della filosofia della Maison.

Qual è la sua storia? Come è iniziata la sua attività?

Sono sempre stato appassionato all’arte e all’architettura, alle forme e alle linee. Passioni che mi ha trasmesso mia madre, interior designer, fin da quando ero piccolo. Il saper capire le giuste proporzioni, i colori, la materia. Provengo da una famiglia molto attenta all’eccellenza, al fatto bene, al sartoriale e all’artigianale. L’importante per noi è sempre stata la qualità sinonimo per me di sostanza e durevolezza.
E da qui nasce la mia attività, volevo e voglio creare qualcosa che sia veramente italiano, fatto da mani italiane, in Italia, perché solo qui si riesce a trovare una qualità unica.

Qual è stato il suo percorso formativo e perché ha deciso di dedicarsi a questo mestiere?

Ho seguito anche studi di fashion design per capire più da vicino certe caratteristiche di questo mondo, che non penso si possano ignorare. Ho deciso di creare la mia linea di borse e borsoni uomo-donna perché sentivo l’esigenza, per me e per chi avevo intorno, di trovare una qualità eccelsa ed un disegno che riuscisse ad essere atemporale e fuori dal circuito delle tendenze. Volevo creare qualcosa che ogni persona che sarebbe venuta da me avrebbe sentito come unica e personale, ed è così che è nata la mia linea, una sfida ed un tributo alle mani italiane che ogni giorno creano e firmano ogni singolo pezzo che esce dal nostro atelier.

Non sono interessato alle tendenze del mercato, non voglio fare necessariamente un prodotto trendy, voglio fare un prodotto che ogni mio cliente senta suo

Volevo creare qualcosa che ogni persona che sarebbe venuta da me avrebbe sentito come unica e personale ed è così che è nata la mia linea

Da cosa trae ispirazione per le sue creazioni?

L’ispirazione non è qualcosa sempre di concreto per me, di reale, di tattile, ma può nascere da un pensiero, da uno stato d’animo. L’architettura e il design del novecento, le sue linee, i suoi volumi fanno parte del mio lavoro, del mio pensiero per far nascere un concetto, un disegno e poi una borsa vera e propria.

Qual è la filosofia della Maison?

Il rispetto, la qualità, la passione.
Il rispetto creando solo su ordinazione, producendo solo quello che ci viene ordinato, il rispetto per i materiali che usiamo e per i miei artigiani che lavorano manualmente ad ogni singolo pezzo con amore non per un articolo stagionale ma per un articolo che è per tutta la vita, perché facciamo oggetti che siamo in grado di riparare.
La qualità nel scegliere le migliori materie prime e solo pellami superiori con conce e tinture naturali.
La passione di creare non un oggetto fatto in serie ma ogni volta uno un pò diverso da quello prima, che non sarà mai uguale a quello dopo.

Come si concilia un'attività come la sua con le nuove esigenze e tendenze del mercato?

Non sono interessato alle tendenze di mercato, non voglio fare un prodotto di tendenza, ma voglio fare un prodotto che ogni mio cliente senta suo.
L’unica cosa a cui stiamo attenti è la qualità e la sostanza di ciò che creiamo per offrire qualcosa di onesto ed unico che rappresenti il vero saper fare italiano.
Ogni articolo subisce un rigoroso controllo qualità e la tollerabilità di difetto è pressoché azzerata.

Ritiene che i giovani possano essere affascinati e interessati a intraprendere questa attività?

Ritengo che questa attività, se fatta con passione, amore e creatività, possa affascinare chiunque, indipendentemente dall’età, fin quando c’è creatività e amore per quello che si fa, ci può essere tutto.

Quali sono le criticità legate a questo settore? E le prospettive?

Le criticità legate a questo settore come penso ad altri a livello artigianale è riuscire a trovare persone e giovani soprattutto che abbiano voglia di imparare il mestiere di artigiani pellettieri per far continuare l’esistenza di marchi, come il mio, che si fondano esclusivamente su quell’heritage, su quelle mani esperte.