Le poetiche e scultoree creazioni in vetro di questo giovane talento sono espressione di uno stile puro ed elegante, sintesi perfetta di tradizione e innovazione.

Qual è la tua storia? Quando hai iniziato a dedicarti al vetro?

Ho iniziato a dedicarmi al vetro quando ero molto giovane. Avevo quindici anni quando per caso ho conosciuto e approcciato la Soffieria di Massimo Lunardon. Lì sono rimasto subito affascinato dal vetro incandescente. Poco tempo dopo, ho cominciato a lavorare come apprendista soffiatore e da lì è stato amore a prima vista. Nel 2010 ho aperto il mio studio “Atelier Crestani”, dove da quel momento mi dedico alla creazione delle mie opere.

C'è stato un incontro decisivo con un maestro che ha influito nella scelta di questo mestiere?

Non proprio un maestro nel senso tecnico del termine, ma se devo pensare a qualcuno che ha influenzato molto il mio percorso quella persona è Jean Blanchaert, gallerista milanese, che è stato il primo a credere in me e a spingermi ad intraprendere questa strada.

Prendo sempre ispirazione da soggetti e temi naturalistici, rielaborandoli secondo il mio linguaggio e gusto estetico...

Avevo quindici anni quando per caso ho conosciuto e approcciato la Soffieria di Massimo Lunardon. Lì sono rimasto subito affascinato dal vetro incandescente

Lavori il vetro con una tecnica sperimentale, vuoi spiegarci in cosa consiste? E sei l'unico a utilizzarla?

Non la definirei sperimentale, ma piuttosto una tecnica adattata alle mie esigenze.

Lavoro il vetro borosilicato in modo più scultoreo rispetto alla tecnica tradizionale, cosa che mi permette di creare opere di grandi dimensioni, curandone però anche i dettagli.

Sono conosciuto per questa mia particolare tecnica e per questo sono spesso invitato ad insegnare in prestigiose accademie e scuole del vetro.

Qual è il soggetto che prediligi per le tue creazioni?

Prendo sempre ispirazione da soggetti e temi naturalistici, rielaborandoli secondo il mio linguaggio e gusto estetico e facendo sempre molta attenzione a mantenere lo stile puro ed elegante che mi contraddistingue.

Come coniughi una tecnica così tradizionale come il vetro soffiato con le forme contemporanee che caratterizzano la tua poetica?

Questa non è una cosa a cui penso quando creo le mie opere. Realizzo quello che mi piace secondo il mio gusto, tutto il resto vien da sé.

Qual è la tua clientela?

Vendo molto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. Il mio lavoro si colloca prevalentemente nel mondo dell'interior design.

Hai dei progetti o delle mostre in cantiere?

Sto lavorando ad un importante progetto per una mostra personale a Bologna il prossimo Settembre dove presenterò molti lavori inediti. Oltre a questa sarò prossimamente presente in diverse altre esposizioni, da Gstaad alla Saatchi Gallery a Londra e al museo della Basilica Palladiana di Vicenza. Insomma, un 2017 apparentemente ricco di appuntamenti.

Quali sono le criticità legate al tuo settore? E le prospettive?

La difficoltà principale, soprattutto in Italia, è di far dare il giusto valore all’artigianato artistico. Credo che molto si stia facendo a riguardo e spero che saremo in grado di far rifiorire i mestieri d’arte, parte importantissima del nostro patrimonio culturale.