Qual è il processo di ideazione, progettazione e realizzazione di un'opera?
Innanzitutto bisogna sempre tener conto sia del valore estetico sia del valore funzionale, soprattutto di quest'ultimo. Inoltre bisogna pensare alla finalità dell'opera: è un vaso, una brocca o un elemento decorativo? Prima di iniziare a progettare e poi realizzare bisogna fare proprio tutto un processo di studio di questo tipo. Una volta che ho ben chiaro l'oggetto che voglio andare a modellare, penso a come progettarlo e come realizzarlo: se è un elemento decorativo, avrà determinate caratteristiche, se è un oggetto di uso quotidiano altre ancora, che permettano un utilizzo maneggevole del prodotto finale.
La sua produzione vede affiancarsi le tipologie tipiche calatine a soggetti più innovativi. Come coniuga questi due aspetti?
La tradizione della ceramica di Caltagirone farà sempre parte di me, sono cresciuto intriso da quei colori, quegli odori, nelle botteghe in cui si piega l'argilla al proprio volere, non potrò mai abbandonare la mia storia; ma è possibile affiancarla all'innovazione, al contemporaneo, senza snaturare il significato delle mie opere. Io faccio immersioni subacquee, amo esplorare i fondali marini, e dalle mie avventure nel mare nascono le serie di pesci, colorati, vivi, che sono parte di me, proprio come le famose "teste" di Caltagirone. Io raccolgo esperienze e poi le modello nell'argilla.
Lei i colori li "sente". Cosa intende?
Io sono daltonico e l'ho tenuto nascosto per 44 anni, perché temevo delle reazioni negative da parte della mia comunità e dei ceramisti... ma è proprio questa caratteristica che mi ha fatto avvicinare alla ceramica, arte che coniuga perfettamente scultura e pittura. Ho trovato rifugio in un mondo fatto di sfide cromatiche, sfumature mediterranee e delicate armonie, grazie a questa particolare sensibilità sono nati i miei pesci, i miei uccelli e tutte quelle produzioni dai colori accesi e vivaci, che mi ricordano quanto un mondo a colori sia meraviglioso.
Quanto influisce il territorio nelle sue opere?
Il territorio influisce molto sulla mia produzione, a partire proprio dalla reperibilità delle materie prime. Sul piano della creatività, invece, è stato penalizzante: Caltagirone ha una tradizione secolare e i committenti ricercavano e ricercano spesso solo la tradizione (magari non riconoscendo l'artigianalità dal prodotto in serie), per me che sono un grande sperimentatore è un limite enorme. Compaesani e colleghi artigiani non mi hanno mai compreso fino in fondo e per questo ho dovuto accantonare parte della mia produzione per molto tempo. Da qualche anno ho abbandonato questo timore e ho dato libero sfogo alla mia creatività e al mio estro.
C'è un'opera che la emoziona particolarmente? E un'opera stravagante che ha realizzato?
Tutte le opere legate al mare per me sono fonte di emozione, mi ricordano la mia grande passione: le immersioni. Più che stravaganti ho realizzato delle opere inconsuete: delle teste legate agli stati d'animo. La cosa che mi è piaciuta di più è che le persone che le guardavano capivano subito il mio intento e la poetica.
Qual è un momento che ricorda con maggior emozione?
Sicuramente quando ho ricevuto il Premio MAM-Maestro d'Arte e Mestiere di Fondazione Cologni e quando una mia opera è entrata a far parte della collezione permanente del Quirinale, perché in questi casi sono il mio lavoro, la mia passione e il mio saper fare che sono stati riconosciuti da istituzioni esterne e importanti.