Si è specializzato nella realizzazione di voliere e altri elementi di arredo per uccelli. Qual è stato il percorso e la motivazione che lo ha portato a scegliere questa nicchia così particolare?
Fin da bambino, osservavo e amavo gli uccelli. Nel 2008 mi è capitato di dover crescere un piccolo di pappagallo, un Calopsitta, e gli ho costruito la “Casetta Cippanico”, una piccola voliera che portava il nome che avevo dato all’uccellino, per farlo vivere libero in bottega insieme a me. Era la sua casa, sempre aperta, dalla quale poteva uscire e tornare a suo piacimento per dormire e mangiare. Quando la mia compagna Loredana Cangini ha visto la casetta, ne è rimasta entusiasta e mi ha spronato a costruire altre creazioni dedicate agli uccelli. In questo modo ho cominciato a realizzare i primi nidi artistici. Insieme a Loredana ci siamo domandati come vivessero da noi gli uccelli esotici che nascono in cattività, non essendo in grado di stare liberi. Abbiamo approfondito le nostre conoscenze facendo diverse ricerche, e abbiamo constatato che il mercato offriva solo gabbie di ferro brutte e anguste che non permettevano una vita dignitosa agli uccellini. La nostra esperienza con Il pappagallo Cippanico ci aveva invece fatto capire che era possibile creare una convivenza felice con le specie esotiche, senza obbligare l’uccellino a una vita di reclusione. Era possibile avere un rapporto di amicizia molto simile a quello che instauriamo con i cani e i gatti. Per questo motivo abbiamo iniziato a creare le prime voliere più grandi, come la “Voliera Pagoda”, la “Voliera Le due Sorelle”, la “Casetta Chalet”. Contemporaneamente abbiamo realizzato i primi nidi per uccellini liberi autoctoni.
Le vostre opere sono fantasiose e fiabesche, da cosa traete ispirazione?
La curiosità, gli anni di lavoro in cantiere, lo studio delle tecniche e dei colori, l’osservazione della bellezza nella natura, il bisogno di metterci sempre alla prova in progetti nuovi, la necessità di esprimerci e di creare il bello, un’indole dedita al lavoro: tutto questo fa sì che non ci manchino mai le idee e gli stimoli per creare forme e decori sempre nuovi che proponiamo ai nostri committenti. Dal primo incontro con i clienti usciamo già con un’idea precisa riguardo alle loro necessità e gusti. Da questo alla progettazione il passo è breve e la strada già definita.
Come si progetta e si realizza una voliera, e come divide il lavoro con Loredana Cangini, sua compagna e collaboratrice nella progettazione delle opere?
Quando Loredana si chiude nel suo studio per fare il bozzetto di una voliera, passano ore senza vederla o sentirla. Alle volte occorrono dei giorni, altre volte basta una giornata perché riappaia con uno o più schizzi a matita dove sono delineate chiaramente le idee per la voliera. A questo punto ci confrontiamo per capire quali possono prendere forma attraverso il mio lavoro e quali invece sono poco praticabili. Dal nostro confronto nasce il progetto definitivo, che verrà sviluppato da Loredana in un bozzetto più particolareggiato e colorato: è la proposta che presenteremo al cliente con varianti di colori e decorazioni.
Una volta che il cliente è soddisfatto della nostra proposta e ha approvato il bozzetto e il preventivo, inizio la costruzione della voliera. Nella prima fase della realizzazione, lavoro da solo in bottega; ogni tanto mi confronto con Loredana sulle misure e su alcuni dettagli. La nostra Bottega è uno spazio piccolo, dove ogni cosa ha il suo posto: era una vecchia stalla vicina al centro di Santarcangelo di Romagna, dove negli anni ’60 un macellaio teneva gli animali prima di portarli al macello. Quando l’ho trovata era abbandonata e mal ridotta, perciò l’ho restaurata con l’intenzione di destinarla a un altro uso. Spinto dal mio amore per gli animali, l’ho trasformata da un luogo di tristezza e morte a un luogo gioioso dove tanti uccelli mi vengono a trovare tutti giorni. Durante l’estate esco a lavorare nel piccolo giardino, che è pieno di nidi e mangiatoie che nutrono gli uccellini del paese. Compro il legno necessario e inizio la lavorazione, rigorosamente artigianale: volutamente non ho macchinari computerizzati e rifinisco tutti i dettagli a mano. Amo tagliare e rifinire personalmente i merletti, le cornici, gli sportelli, i cassetti e gli elementi decorativi in legno.
Tengo particolarmente che ogni voliera si possa smontare in ogni singola parte, per poterla pulire e per una facile manutenzione. Ultimata la costruzione, procedo alla stesura dei fondi a pennello. A questo punto interviene nuovamente Loredana, che decora tutte le parti della voliera dipingendo a mano uccellini, fiori, farfalle, piccoli paesaggi, ritratti degli ospiti che ci andranno a vivere, e così via. Queste decorazioni arricchiscono i cassetti, gli sportelli della base e il tetto. A volte integriamo questi decori con piccoli stucchi di piume e fiori ricoperti in foglia d’oro, oppure realizziamo piccole sculture in creta che sormontano il tetto. Ad esempio, per la voliera “La Parigina”, abbiamo realizzato, come decorazione in cima al tetto, un piccolo cinesino in terracotta seduto sopra una sfera, con una tortorella appoggiata sul braccio.
Chi sono i vostri clienti o committenti?
Sono persone che amano il bello e la natura. Quando partecipiamo a mostre florovivaistiche come “Orticola” a Milano e “Tre giorni per il giardino” al Castello di Masino, incontriamo molte persone che poi diventano affezionati clienti e amici, con i quali condividiamo le nostre esperienze con gli uccellini e le piante. Alcune voliere ci sono state commissionate direttamente tramite il nostro sito, che ben ci rappresenta e che è una porta d’ingresso nel nostro mondo. Ogni tanto andiamo a visitare le case dei nostri clienti, e dopo anni ritroviamo le voliere a fare bella mostra di sé, ancora in ottimo stato. Quando necessario, ci rendiamo disponibili anche al loro restauro.
Quali altri manufatti realizzate oltre a voliere e mangiatoie?
Per un periodo del mio percorso professionale mi sono appassionato al restauro della pietra. Avevo messo a punto delle malte con le quali ricostruivo e integravo le parti mancanti dei manufatti da restaurare. Nel 2012, durante un cantiere, mi è capitato di avere delle rimanenze di malte e ho iniziato a modellarle e creare dei piccoli manufatti: funghi da giardino, lumache, coccinelle e cartigli. Visto il buon risultato e dietro consiglio di Loredana, ho creato i “Gazott”, che in dialetto romagnolo significa passerotto: sono delle statue da giardino, che modello a mano, formate da una base decorata con fiori, foglie e zucche, sormontata da un uccello di grandi dimensioni, solitamente un pettirosso, che indossa un cappello che può fungere da vaso per le piante. Il “Giardino di Necessità” è un altro progetto a cui tengo particolarmente, ispirato al terrazzo che aveva mia madre quando era in vita. Tutte le sue bellissime piante crescevano dentro pentole dismesse che aveva utilizzato come vasi. Ho iniziato a decorare alcune pentole ricevute in eredità alla sua morte. Erano quelle che lei amava di più e che utilizzava per fare la sua buona passata di pomodoro. Ora esiste una piccola linea di vecchie pentole in alluminio dismesse, a cui diamo una seconda possibilità trasformandole in vasi da giardino, grazie alla maestria di Loredana che le decora a mano una per una con amore. L’abbiamo chiamato il “Giardino di Necessità”, perché le cose belle a volte nascono dalla necessità. Per noi è motivo di orgoglio scegliere di dedicare la stessa attenzione e cura che diamo a un grande progetto come una voliera, al recupero e alla creazione di piccoli manufatti, come queste pentole.
Quali sono i progetti per il futuro dell’attività?
Da qualche anno, ideare e realizzare le voliere e gli arredi per il giardino è diventata la nostra attività principale. Mi piacerebbe continuare a proporre e realizzare le voliere, trasformare in realtà le nostre idee e vederle apprezzate in tutto il mondo.
Da un po’ di tempo inoltre sento la necessità di condividere le conoscenze che ho acquisito in tanti anni di esperienza: mi piacerebbe insegnare ai giovani la bellezza del lavoro artigianale, e sto cercando uno spazio più grande da trasformare in una scuola.
Nella nostra Bottega il tempo si ferma, e ogni gesto diventa un’eredità preziosa.