Il maestro Marino Menegazzo è l’attuale titolare della storica bottega artigiana veneziana Mario Berta Battiloro. La bottega nasce nel 1969 con la volontà di continuare l’antico mestiere di famiglia iniziato nel lontano 1926.

Ci racconti la sua storia.

Sono nato a Venezia nel 1954 e per anni ho vissuto nella zona dell’Angelo Raffaele all’interno di un palazzo che fu dimora del Doge Barbarigo.

Alla fine delle scuole elementari mi sono trasferito sull’isola di Sacca Fisola, dove ho vissuto finché mi sono sposato.

Dopo il diploma in metallurgia incontrai Sabrina, mia moglie, e con lei suo padre Mario Berta, che mi insegnò l’antico mestiere del battiloro, che ancora oggi porto avanti con passione e amore. Spero di poterlo tramandare ai miei successori.

C’è una persona che ha influito in modo speciale sulla sua vita e sul suo lavoro?

La persona che ha influito sulla scelta di cominciare questo mestiere è stata mia moglie, Sabrina Berta. Mio suocero è stato il mio maestro, mi ha insegnato la tecnica del battiloro, mestiere tipico di Venezia e tramandato nei secoli. Mi ha fatto imparare a “parlare” con l’oro. Con il passare del tempo sono riuscito a modernizzare qualche passaggio e a creare le nuove colorazioni dell’oro, per potermi adeguare alle sfide che il mondo d'oggi pone davanti a noi artigiani quotidianamente.

Cos’è la foglia d’oro? Quali sono le sue caratteristiche?

Ogni singola foglia d’oro è un’opera d’arte creata in 8 ore di lavoro con tanto sacrificio, dedizione e passione. Diverse sono le caratteristiche: fondamentali sono il colore, la setosità, la compattezza, il peso impalpabile e la malleabilità. Peculiarità che rimangono inalterate se la battitura avviene a mano, perché così non si modifica l’atomo dell’oro.

Come si ottiene?

Le foglie d’oro si ottengono dopo un lungo processo produttivo che dura 8 ore: si parte dalla fusione del lingotto d’oro che, allo stato liquido, viene versato in una staffa per creare un nuovo lingotto.

Questo viene laminato più e più volte attraverso un laminatoio fino a ottenere una lunghezza di circa 2 metri; la lamina viene tagliata in piccoli quadrati impilati all’interno di carte “pergamino” di 350 pezzi. Questo “pacchetto” passa a una prima battitura al maglio di circa 40 minuti e insieme trasformato in una foglia rotonda di circa 11 cm di diametro. Ogni singola foglia viene poi tagliata in 4/4 e ogni quarto inserito in carte trasparenti e sottili che formano un pacchetto contenente 1700 foglie; questo viene battuto a mano e il tempo di battitura varia dai 50 minuti (per spessori grossi e dorature esterne), fino alle due ore, per spessori molti sottili, come per il mosaico.

Terminata la battitura ci sono il taglio e confezionamento di ogni singola foglia dentro il pacchetto appena battuto.

Si deve estrarre ogni foglia dal pacchetto, raccoglierla con una pinza di legno, posizionarla su un “cuscino”, soffiare nel centro della foglia per distenderla e poi con un “carrello” (utensile particolare: due lame montate su un manico di legno) tagliare le foglie in un quadrato perfetto per essere posizionate all’interno di un libretto di carta seta.

Oro cosmetico, oro alimentare e oro per decorazioni. Ci sono differenze tra loro? Quali?

Ogni prodotto finito è creato con il medesimo metodo, ma cambiano completamente il confezionamento e il trattamento finale di sterilizzazione.

L’oro per uso cosmetico e alimentare è sottile, mentre invece per le decorazioni artistiche ci sono 5 diversi tipi di spessore del 24 kt (999,9°/00) e 17 colorazioni differenti per i diversi utilizzi.

Il suo è un mestiere antico: come coniuga tradizione e innovazione?

La tradizione serve per portare avanti e continuare l’antica arte del battiloro e l’innovazione porterà il mestiere a non scomparire totalmente.

Qual è l’opera più stravagante da lei realizzata?

L’opera più stravagante è stata la creazione della collezione “Shadows of gold”, frutto della collaborazione con la designer olandese Kiki Van Eijk per il progetto Doppia Firma nel 2018. Per il progetto promosso da Fondazione Cologni e Living Corriere della Sera, la designer si è ispirata al riverbero della luce del sole sulle acque della laguna, e ai raggi che filtrano attraverso le finestre dell’atelier, e le foglie d’oro, applicate sul marmo, formano luci e ombre, creando un’atmosfera dolce e carica di suggestione.