L’azienda Tessile M&Dusa, nata negli anni ’60 a Samugheo (Oristano) e rilevata da Marcella e Daniela Sanna nel 2004, ha dato avvio a una ricca produzione tra le più rinomate della tessitura in Sardegna. Tappeti, delicati tendaggi, preziosi tovagliati e tessuti, rivestimenti in lana e cotone sono destinati soprattutto all’arredamento della casa e del settore alberghiero. L’azienda vanta tra i suoi clienti importanti alberghi e resort della Costa Smeralda. Un’antica arte tessile, che solo le sapienti mani delle donne sanno ricreare, si esprime intatta e preziosa nel laboratorio tessile M&dusa, una piccola realtà esclusivamente femminile. 

Ci racconti la sua storia. Come nasce "Tessile M&Dusa"?

Tessile M&Dusa nasce nel 2004 quando insieme a mia sorella Daniela decidiamo di rilevare “Cooperativa tessile M&dusa”, una piccola realtà imprenditoriale tutta al femminile, proprio qui a Samugheo, il paese in cui siamo nate e cresciute Abbiamo acquistato la struttura con l'idea di continuare un mestiere che era nato negli anni 70 (anni d'oro per l'artigianato tessile). Così sono iniziati i nostri viaggi a Prato per comprare i telai, che per le fabbriche erano già troppo vecchi, ma per il nostro tipo di tessitura erano l'ideale. Abbiamo deciso di tenere il nome “M&dusa” per due motivi: perché M&dusa a Samugheo è una leggenda e perché il nome contiene le iniziali mie e di mia sorella… un segno del destino.

Ricordo ancora che quando ero bambina passavo per le strade di Samugheo e da ogni porta, da ogni finestra si intravedeva un telaio: in tutte le case il telaio faceva parte della vita quotidiana di una donna.

Il nostro lavoro è un lavoro manuale, a “pibiones”, ossia una tecnica tradizionale di tessitura a grani tipica della Sardegna

C'è una persona che ha influito nella sua scelta di diventare artigiana?

Senza ombra di dubbio mia zia Basilia, artigiana durante gli anni Sessanta e grande imprenditrice, che ha svolto il suo mestiere con dedizione, amore e passione per oltre 40 anni. Non solo mi ha trasmesso i segreti della tessitura quando, da bambina, andavo da lei, ma anche la curiosità verso una tecnica artigianale sconosciuta alla maggior parte delle persone.

Quanto influisce il territorio nella sua produzione?

Ricordo ancora che quando ero bambina passavo per le strade di Samugheo e da ogni porta, da ogni finestra si intravedeva un telaio: in tutte le case il telaio faceva parte della vita quotidiana di una donna. Ricordo mia madre che, nonostante 5 figli, trovava sempre il tempo di mettersi al telaio. Io sono nata e cresciuta fra i telai: Samugheo mi ha donato quello che è diventato il mio lavoro.

Quali sono le tecniche tessili che lei utilizza nella realizzazione dei suoi manufatti?

Il nostro lavoro è un lavoro manuale, a “pibiones”, ossia una tecnica tradizionale di tessitura a grani tipica della Sardegna; può essere un lavoro tutto pieno oppure semi pieno. I “pibiones” possono essere talmente fini da sembrare trasparenti, soprattutto in tessuti sottili come per le tende, i tovagliati e le coperte, oppure “pibiones” più grossi per la realizzazione di tappeti e cuscini.

Qual è l'opera più stravagante/particolare realizzata?

Un tappeto di 5 x 7 m! Tutto è avvenuto via telefono, visitando il sito di tessile M&Dusa il cliente si era innamorato di uno scendiletto, e mi chiese se fosse possibile avere un tappeto di grosse dimensioni, dopo aver sentito la misura ero senza parole… Il massimo della larghezza di un telaio è 3 metri! Dopo aver studiato bene la situazione proposi al cliente un tappeto aggiunto, 2 tappeti lavorati e cuciti tutti manualmente, fino ad arrivare alla misura richiesta. Fu un successo!

La sua bottega è stata selezionata per il progetto "ArtiJanus/ArtiJanas" di Fondazione di Sardegna con Triennale Milano e Fondazione Cologni. Cos'ha significato per lei lavorare con una designer?

In passato ho lavorato su diversi progetti con i designer, ma questa volta è diverso: sono stata selezionata per un progetto in cui devo rappresentare l’artigianato tessile, uno dei fiori all’occhiello della Sardegna. Voglio farlo al meglio anche per la mia comunità, Samugheo è il paese della tessitura e sono sicura che, insieme a Serena Confalonieri, riusciremo a creare oggetti che rappresentino al meglio non solo la tradizione, ma che portino con sé anche l’innovazione che genera curiosità.

Com'è stato il suo rapporto con Serena Confalonieri?

Con Serena da subito c’è stato un bel rapporto e vedere il suo entusiasmo mentre le mostravo i miei lavori mi ha fatto avere piena fiducia in lei, sono sicura ci sarà collaborazione e sarà una bellissima esperienza.

C'è un momento che ricorda con particolare emozione?

Ogni volta che mi viene fatta un intervista per me è sempre un emozione, perché quando mi volto indietro vedo dove sono arrivata e ciò mi rende orgogliosa.

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