Qual è la sua formazione e come è arrivato alla decisione di continuare il mestiere di famiglia?
Dopo il diploma di Maturità di Arte Applicata entro a lavorare nell’azienda di famiglia che, in quegli anni, si occupava principalmente di fotolitografia, il processo che trasforma le immagini (fotografie e diapositive) in impianti per la stampa tipografica. Col passare degli anni e con l’avvento del digitale l’azienda si trasforma, introducendo la stampa digitale di grande formato e, con l’inizio del nuovo millennio crea, con Gruppofallani, un settore che si occupa di allestimento museale. Mi occupo del reparto produzione del settore di stampa digitale fino al 2012, quando decido di rientrare a Venezia per dedicarmi al laboratorio di serigrafia artistica che mio padre ha sempre portato avanti in questi anni. Mi dispiaceva che questo patrimonio di conoscenza potesse andare perduto e dimenticato. Nel 2019 Fallani Venezia ha dovuto lasciare la sua sede storica e si è trasferito in un nuovo spazio, sempre nel cuore di Venezia.
In cosa consiste la tecnica della serigrafia?
La serigrafia è una tecnica di stampa il cui procedimento è molto semplice: la matrice è il telaio serigrafico che si compone di una cornice, in legno o metallo, su cui è teso un tessuto di poliestere (un tempo di seta, da cui appunto prende nome la serigrafia). Attraverso un procedimento fotomeccanico si trasferisce l’immagine da stampare sul telaio, andando a creare una matrice negativa nella quale le maglie del tessuto dove non deve passare l’inchiostro saranno chiuse, mentre quelle da cui il colore deve passare durante la stampa restano aperte. Durante la stampa, mediante una racla con lama in gomma si spreme l’inchiostro da una parte all’altra del telaio e questo passa, attraverso i piccoli forellini formati dalle maglie del tessuto, e si deposita sul nostro foglio.
Come avviene la stesura del colore? Come si ottengono gli effetti di luce-ombra e il chiaroscuro?
La stesura del colore avviene per mezzo di uno strumento chiamato, appunto, racla o spremitore, composto da un’impugnatura su cui è fissata una lama di gomma. Spremendo l’inchiostro con la racla sul telaio, questo passa attraverso i piccoli fori del tessuto lasciati aperti dall’emulsione e si deposita sul foglio di carta. Per ottenere i diversi effetti cromatici e tonali bisogna lavorare con più passaggi di diverso colore e con l’utilizzo di inchiostri più o meno trasparenti per ricreare una sorta di illusione di “morbidezza” di passaggi per l’occhio che guarda il risultato finale.
Che tipo di rapporto ha con gli artisti che transitano nel laboratorio?
Il rapporto che si instaura con l’artista è fondamentale per riuscire ad ottenere il miglior risultato. È necessario conquistare la fiducia dell’artista, far comprendere limiti e soprattutto peculiarità della tecnica di stampa. È per me molto importante far capire che il miglior risultato si ottiene non cercando di riprodurre l’opera dell’artista per averne una serie di copie, ma creando un’opera grafica che ha una sua precisa identità, nella quale l’artista deve comunque e sempre riconoscersi.