Quando ha capito che questo sarebbe stato il suo mestiere? C'è un evento in particolare che ricorda?
Per me è qualcosa di innato, non c’è un quando o un perché, io ho sempre frequentato la Stamperia sin da piccolo, immerso tra la carta, gli inchiostri e gli artisti che animavano la bottega. Per me le vacanze erano una gioia perché potevo frequentare la Stamperia tutto il giorno. Da piccolo per stampare dovevo salire su una sedia per arrivare al banco di lavoro e mio papà come grembiule mi metteva un sacchetto di plastica tagliato alla base. Un giorno ero lì che stampavo una mia incisione e arrivò il maestro Vico Calabrò, che vedendomi al lavoro si fermò, mi consegnò una sua piccola matrice e mi disse: “Questa la stampi tu”.
Ci può spiegare qual è la tecnica che utilizza?
Quando gli artisti si rivolgono a me per stampare posso offrire loro tre tipologie di lavori: la xilografia, la litografia e l’incisione con tutte le tecniche calcografiche come quelle dirette che sono la puntasecca, il bulino e la maniera nera o quelle indirette come l’acquaforte, l’acquatinta, la ceramolle. Ciò che è fondamentale è che per realizzare un’opera grafica originale tutto il lavoro dell’artista e dello stampatore deve essere manuale! Ciò implica un grande lavoro per l’artista che, prima di iniziare a lavorare sulla matrice, deve ricordarsi sempre della specularità del lavoro finale e del fatto che raramente si può cancellare. Terminato il suo lavoro subentra quello dello stampatore che, sempre manualmente, deve inchiostrare la matrice e stamparla a mano rigorosamente con il torchio a stella. Solo nell’incisione si può stampare a colori direttamente con un solo passaggio (alla poupée) ma sempre a zone e sfumature, mai con precisione: insomma tanta fatica e lavoro ma l’emozione di alzare i fogli dal torchio e di attendere il lavoro finito dopo tanto tempo accanto all’artista per me è qualcosa di ineguagliabile.
Quanto è importante il rapporto con l'artista?
Il rapporto con l’artista è fondamentale! Si basa su una reciproca fiducia e uno scambio continuo delle proprie professionalità senza mai oltrepassare le proprie competenze. È un ingranaggio che si deve incastrare.
Cosa significa per lei essere artigiano?
L’artigiano è chi lavora con le mani e deve avere l’attitudine del fare e del creare. La bottega è un fermento di idee e persone che la animano e la fanno andare avanti tramite i rapporti di fiducia che ho instaurato con colleghi anche di altri settori con i quali mi confronto, ma anche tramite gli artisti che ancora oggi mi portano nuovi spunti e visioni dal mondo anche digitale cercando di interconnetterlo con il lavoro manuale. Per me il mese più brutto è agosto perché ho le mani pulite…
Cosa significa essere MAM?
Essere MAM: la Stamperia ha ricevuto diversi riconoscimenti ma questo è diverso! Per me essere MAM prima di tutto è sinonimo di protezione, significa far parte di una famiglia dove tutti insieme nelle diverse attività crediamo nelle nostre fatiche quotidiane e nell’amore per il nostro lavoro. MAM quindi non è solo un importantissimo riconoscimento ma è una forza in più che mi fa capire che tutti i miei sforzi sono ascoltati e sostenuti da persone che riconoscono prima la persona come risorsa insostituibile: che bello essere MAM!