Lei parla dell'inizio della Sartoria G. Inglese come di una missione. Ci può spiegare in che senso?
La missione della G. Inglese è quella di salvaguardare un patrimonio culturale legato ad alcuni mestieri, purtroppo reputati minori come la sartoria, la tessitura, il ricamo ed il lavoro ad uncinetto, essenziali denominatori per la realizzazione di capi unici nel loro genere.
Che tipologia di clienti si rivolge a voi?
Innanzitutto un uomo curioso a cui piace vestire con gusto ed ama il bello e i particolari. Estimatore dell'eccellenza desideroso di arricchirsi culturalmente, che non si limita alla soddisfazione di aver acquistato solamente un capo personalizzato, ma che sia soddisfatto dei momenti trascorsi da noi a Ginosa, vivendo l'atmosfera magica del rito sartoriale, spettatore attivo di un'arte che si fonde perfettamente con la bellezza del territorio.
I vostri prodotti sartoriali sono apprezzati più in Italia o all'estero?
Sono apprezzati principalmente all'estero, in modo particolare, in quei paesi "educati" ad apprezzare: storia, tradizione e artigianalità; valori che emozionano e che rendono l'eccellenza più ambita del lusso.
Come si concilia un'attività come la sua con le nuove esigenze e tendenze del mercato?
La proposta resta quella di una tipica sartoria tradizionale, in continua evoluzione, proponendo uno stile classico, rivisitato e contemporaneo, che si esprime anche attraverso due collezioni di prêt-à-porter, che vengono proposte a pochissimi e qualificati rivenditori sparsi nel mondo.
Ritiene che i giovani possano essere affascinati e interessati a intraprendere questa attività?
Uno studente che approccia il nostro mondo di solito sogna di diventare stilista. È un problema culturale, si guarda al fashion solo con la logica della passerella, quando invece abbiamo una grande necessità di veri sarti. È una grande gioia per noi poter dare la possibilità di "respirare l'aria della bottega" ai ragazzi volenterosi, come accadeva tanti anni fa nella nostra sartoria. Un luogo magico, palestra di vita, dove l'arte e la tecnica contribuiscono a formare una figura professionale che potrà continuare a dare dignità ad un mestiere, ormai quasi raro, che oltre a garantire un futuro professionale contribuisce a fare onore al Made in Italy di qualità.
Quali sono le criticità legate a questo settore? E le prospettive?
La vera criticità è il sistema e la burocrazia che non aiutano e penalizzano le piccole realtà. Le prospettive all'orizzonte sono potenzialmente esplosive, ricche di contenuti che ben si prestano ad ospitare una platea internazionale di curiosi ed appassionati, in un area del meridione che ormai è meta di tantissimi turisti, anche e soprattutto per merito della vicinissima Matera, capitale europea della cultura 2019. Una città a cui ci sentiremo in grado di offrire parte del progetto che non siamo riusciti a realizzare a Ginosa: puntando a incrementare quello che chiamiamo "turismo sartoriale".