Pablo Neruda definì Alberto Tallone «maestro de la claridad, profesor de pureza, héroe del libro»: qualità che si ritrovano nel figlio Enrico, che dal 1973 anima la casa editrice fondata dal padre a Parigi nel 1939. Trasferitosi in Piemonte, ad Alpignano, questo vero e proprio atelier della pubblicazione d’arte colleziona nel corso degli anni riconoscimenti ed encomi a livello internazionale.

Ci racconti la sua storia.

Sono nato in Toscana nel 1953, da famiglia di artigiani di Vinci, da parte di madre e da famiglia di artisti da parte paterna (il nonno Cesare fu protagonista della scena pittorica tra ‘800 e ‘900, maestro di Pelizza da Volpedo e di Carlo Carrà). Ho trascorso l’infanzia a Parigi, dove aveva sede la casa editrice di mio padre Alberto, fondata nel 1938.

Mio padre Alberto nel 1949 disegnò il proprio carattere - nostra esclusiva - una sintesi tra Italia e Francia: ispirato all’architettura della villa palladiana di Maser e inciso a Parigi da Charles Malin

Per un editore, l’innovazione è pane quotidiano, poiché ogni nuova traduzione, ogni nuovo verso poetico che pubblica, rappresenta l’ultima frontiera del pensiero contemporaneo.

Nel 1959, avvenne il rientro in Italia, nei pressi di Torino, in un’antica proprietà di famiglia, dove io e mio fratello Aldo abbiamo avuto il privilegio di vivere l’adolescenza in un quadro di arte e di letteratura: in quegli anni, infatti, in casa editrice sono affluiti nomi importanti della poesia e della letteratura italiana e internazionale come Riccardo Bacchelli, Luigi Einaudi, Leonardo Sinisgalli, Georges de Santillana, il grecista Jean Zafiropulo, Gianfranco Contini, Miguel Angel Asturias, Pablo Neruda, Mario Luzi – tradizione che è continuata nel tempo con Elémire Zolla, Yves Bonnefoy, Guido Ceronetti, Carlo Ossola, Eugenio De Signoribus, Marcia Theophilo, Jean-Luc Nancy, Angelo Tonelli, Davide Rondoni. Dagli anni ‘70 continuo l'opera di mio padre Alberto, perseguendone la ricerca estetica, volta a valorizzare le opere letterarie degli autori presenti nel nostro catalogo (dai Filosofi greci presocratici ai poeti contemporanei) attraverso la biblio-diversità di ogni edizione, composta a mano con caratteri sbalzati dai punzoni originali, creati da grandi artisti.

Cos’è il carattere Tallone?

Mio padre Alberto nel 1949 disegnò il proprio carattere - nostra esclusiva - una sintesi tra Italia e Francia: ispirato all’architettura della villa palladiana di Maser e inciso a Parigi da Charles Malin, considerato il Griffo del ‘900. Con questo carattere, simbolo dello stile italiano in Francia, sono state incise sul muro d'ingresso della sede dell’Istituto di Cultura Italiana di Parigi, le poesie dei grandi della letteratura del nostro paese, Leopardi in primis. L'opera, intitolata "Viale dei Canti", è stata inaugurata a maggio 2016, all'indomani degli attentati di Parigi, per volere della direttrice, Marina Valensise: "Per scongiurare la chiusura definitiva della porta che dà su rue de Grenelle, ho pensato che bisognava restaurare il Muro. Ma anche associarvi un’opera d’arte”.

Come avviene la creazione di un libro?

Fondamentale è il rapporto con curatori e filologi cui affidiamo i nostri testi; è questa sinergia che determina la creazione di ciascun titolo. Con un catalogo proiettato tanto nel passato quanto nel futuro, la casa editrice pubblica le opere fondamentali della prosa e della poesia e una selezionata scelta di autori contemporanei, coniugando all’alta tipografia la cura filologica rigorosa. Nelle nostre edizioni aspiriamo alla realizzazione del proficuo incontro fra etica ed estetica: correttezza filologica e design del libro devono fondersi insieme per trasmettere lo spirito del testo al lettore nel migliore dei modi. Seguono numerosi passaggi di progettazione che, partendo dalla scelta del formato, determinano l’impaginazione e la conseguente scelta del tipo e del corpo dei caratteri. La scelta della qualità, tono e spessore della carta, in rapporto ai formati, è fondamentale per l’ergonomia del libro.

Il vostro mestiere ha radici antiche, come riuscite a coniugare tradizione e innovazione nel vostro lavoro?

La scelta di utilizzare caratteri classici, nei quali la civiltà occidentale identifica il proprio panorama letterario (traggono origine, per il maiuscolo, dalle capitali romane e, per il minuscolo, dal romano inciso a Venezia nel 1496, da Francesco Griffo per Aldo Manuzio) ci affranca dalle mode passeggere, appartenendo al passato, al presente e al futuro. Inoltre, la ricerca artistica e la manualità implicano una continua innovazione, poiché, mentre la macchina replica e clona, ogni gesto dell’artigiano è, per sua natura, nuovo e creativo. Per un editore, l’innovazione è pane quotidiano, poiché ogni nuova traduzione, ogni nuovo verso poetico che pubblica, rappresenta l’ultima frontiera del pensiero contemporaneo.

È possibile essere creativi nel vostro lavoro?

È necessario. Prova ne è il nostro catalogo, nel quale ogni titolo presenta formato ed impaginazione originali e mai ripetuti, progettati di volta in volta senza ricorrere al concetto di collane standard. La continua ricerca nell’ambito del design editoriale è infatti il marchio distintivo della casa editrice. Nostro obiettivo è esulare dal ripetitivo ed utilitaristico “prêt-à-porter” delle collane, che caratterizza l’industria editoriale, attraverso l’“haute couture” di opere progettate singolarmente, legate da uno stile talmente riconoscibile da sostituirsi a qualsiasi stemma, marca o logo.

Qual è la vostra clientela?

La nostra clientela è ricca e varia, poiché la passione per la letteratura e l’estetica è diffusa nella società. A essa si affianca la clientela istituzionale, costituita dalle biblioteche del sistema europeo e nordamericano. Molto interesse ha suscitato la serie dei Manuali Tipografici, il cui ultimo tomo (2019), dedicato all’arte di incisori, fonditori e stampatori in favore dell’estetica e alle carte, filigrane e inchiostri, descrive e mostra dal vero secoli di civiltà tipografica e cartaria, con reperti originali di filigrane antiche dal XV al XX secolo e l’utilizzo di caratteri originali fusi dal XVII al XX secolo.

Ha mai ricevuto richieste stravaganti? Quali?

Sì, tra le tante stravaganze, abbiamo stampato un diario intimo delle lettere tra due amanti milanesi. La tiratura? Due copie sole, ça va sans dire!

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