Elena Palossi, decoratrice e scenografa, è titolare da oltre vent’anni dell’atelier milanese LargheVedute, una consolidata realtà nella città meneghina, riconosciuta per l’ideazione e realizzazione di opere personalizzate e di prodotti su misura. Ogni progetto è frutto di un appassionato lavoro di ricerca e approfondimento creativo che porta a un prodotto finale contemporaneo, suggestivo e poetico, tutto rigorosamente realizzato a mano.

Ci racconti la sua storia.

Da bambina, nella bottega di mio nonno, che era un artigiano orafo, mi divertivo molto a tentare di replicare i suoi gesti quando, sul banchetto da lavoro accanto a lui , cercavo di modellare rozzamente pezzi di ottone. Quei ricordi d’infanzia, ancora oggi, rappresentano un punto di riferimento: ero riuscita a comprendere quanto valore ci fosse nel suo lavoro e quanta passione e conoscenza si nascondesse dietro la realizzazione di ogni oggetto. Avevo intuito ciò che poi si è palesato con chiarezza: il lavoro manuale nasconde tanta fatica e impegno, ma anche un profondo appagamento intellettuale. Ho sempre voluto disegnare e dipingere e quando, dopo l'Accademia di Belle Arti, ho avuto la possibilità di fare l'assistente del capo dell'Allestimento scenico del teatro Alla Scala, avevo raggiunto il mio obiettivo: entrare nella più importante fabbrica artigianale e artistica del mondo. Ho avuto la fortuna di avere un grande Maestro, lo scenografo Giorgio Cristini, e da più di vent'anni ogni giorno metto a frutto i suoi insegnamenti. Nel 1992, avviene il sodalizio artistico con Paolo Larici, Maestro d’arte e pittore-scenografo con il quale creo lo studio Larghevedute.

Ho sempre voluto disegnare e dipingere e quando, dopo l'Accademia di Belle Arti, ho avuto la possibilità di fare l'assistente del capo dell'Allestimento scenico del teatro Alla Scala, avevo raggiunto il mio obiettivo

Da bambina, nella bottega di mio nonno, che era un artigiano orafo, mi divertivo molto a tentare di replicare i suoi gesti quando, sul banchetto da lavoro accanto a lui , cercavo di modellare rozzamente pezzi di ottone.

Come si è avvicinata alla decorazione?

L’esperienza professionale maturata negli anni di collaborazione con lo scenografo Giorgio Cristini mi aveva dato la possibilità di progettare le decorazioni per i negozi della maison Versace ( Atelier Versace, Versus, Istante, ecc…). Paolo invece, aveva fatto anni d’esperienza nei laboratori di scenografia dedicandosi alla pittura di fondali per il teatro. Unite le nostre competenze, ci viene affidata parte delle decorazioni di Casa Casuarina di Gianni Versace a Miami. Da questa esperienza nasce una collaborazione che porta alla realizzazione d’importanti interventi di decorazione nelle sue case e in importanti dimore di altri prestigiosi committenti. 

Quali sono i materiali che utilizzate per realizzare le vostre opere?

Usiamo pigmenti ( minerali e vegetali) e colle naturali ( vegetali, animali o a base di cellulosa) oppure colle sintetiche a seconda del risultato che dobbiamo ottenere. In certi casi utilizziamo anche colori acrilici o tempere, raramente i colori ad olio. Ogni volta la scelta dei materiali cambia perché subordinata alla tecnica richiesta dal prodotto finale. Spesso le varie tecniche si sovrappongono.  Sperimentare ci incuriosisce e stimola: legno, tela, tessuti e poi colori naturali, terre, pigmenti, leganti all'uovo, al latte, cere agli agrumi…Mescolare, provare, sempre alla ricerca di un risultato unico e sorprendente.

Quali sono le fasi di realizzazione di un’opera?

La prima fase è quella della progettazione che si concretizza attraverso attraverso schizzi a matita e la realizzazione di uno o più bozzetti a colori in scala; a volte, quando il progetto è molto ampio e complesso, facciamo anche delle maquettes in cartoncino per confermare il valore della nostra idea progettuale.
La seconda fase è quella della realizzazione, che passa dalla preparazione del supporto alla creazione della cartella colori ed infine all’atto pittorico vero e proprio. Ogni wallpaper è realizzato in ogni sua fase esclusivamente a mano: mani che lavorano, disegnano e dipingono minuziosamente, mani che abbozzano e rifiniscono mosse dalla passione e dalla profonda conoscenza della materia, con l'elegante sensibilità tipica della maestria artistica. La fase di lavorazione più affascinante è quella senz'altro in cui i sogni prendono forma e il gesto creativo lascia la sua impronta indelebile sulla carta. Ogni pensiero e ogni gesto perseguono costantemente l'eccellenza e la perfezione, curando il minimo dettaglio per interpretare e restituire l'essenza profonda del progetto.

Come avviene la scelta di un soggetto, delle dimensioni di un’opera con il cliente?

Fino a qualche anno fa facevamo lavori completamente su commissione, pur non rinnegando mai noi stessi, il nostro gusto, le nostre idee, le nostre passioni e il nostro modo di dipingere.
In questi ultimi anni creiamo delle collezioni che adattiamo e cuciamo in modo sartoriale agli ambienti dei nostri clienti. La customizzazione riguarda le misure, i colori e a volte anche le variazioni di disegno che riteniamo necessarie affinché sia evidente che il lavoro è stato realizzato proprio per quello spazio e non troverebbe altra collocazione altrove.

C’è un lavoro o progetto al quale è particolarmente legata?

Durante la Design week 2019 abbiamo partecipato all’evento “Living Object” organizzato da Ted Milano ed Artemest presentando un nuovo prodotto: la Jungle Green Mixedmade Wallpaper, una nuova idea di realizzazione da un soggetto del tutto originale dipinto a mano. Si tratta di una carta da parati digitale ma ridipinta a mano. In questo progetto tradizione e innovazione tecnologica si compenetrano e si supportano scambiandosi vicendevolmente il proprio valore aggiunto. Il mezzo digitale permette la rapidità di realizzazione, un supporto innovativo, pvc free, ecologico, ignifugo e vellutato al tatto; il mezzo manuale invece consente di realizzare l’unicità e l’esclusività del prodotto, la personalizzazione e le variazioni sul tema, conferendo al prodotto il valore artistico del fatto a mano.

Una commissione stravagante?

Le maggiori stravaganze le abbiamo realizzate per Gianni Versace. A volte le sue richieste sembravano così assurde da non credere al risultato finale e ogni volta la conclusione era la stessa: la constatazione che la sua visione andava oltre gli schemi consolidati delle immagini, era geniale, innovativa e unica come quella volta che abbiamo realizzato circa 30 formelle su carta di gusto settecentesco (frutta, farfalle e libellule, uccelli e rocce, fiori e conchiglie) da inserire nei riquadri delle armadiature impero del suo bagno di Villa Fontanelle a Moltrasio (CO).

Cosa significa per lei essere MAM-Maestro d’Arte e Mestiere?

Significa aver ricevuto, dopo trent’anni di lavoro, un attestato di stima di enorme valore. Ci siamo sentiti compresi, sostenuti e infinitamente orgogliosi del nostro lavoro, fieri di essere stati inseriti all’interno di una selezione così prestigiosa. Questo riconoscimento ci rende fieri del nostro essere italiani e consapevoli della grande eredità artistica che ci è stata consegnata.

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