L'intervista di questo mese è dedicata all'Antica Tipografia Biagini, legatoria storica di Lucca, oggi rilevata e portata avanti da Matteo Valesi, il quale con maestria e passione fa rivivere la sapienza di una tradizione antica.

Qual è la storia dell'Antica Tipografia Biagini? Come è iniziata la vostra attività?

Antica Tipografia Biagini è stata fondata negli anni ’50 da Gino Biagini, noto e amato maestro tipografo lucchese. Si trova, da sempre, in Via Santa Giustina, a pochi passi da San Michele ed è una delle ultime tipografie artigianali, capace di resistere indenne al declino economico dell’artigianato italiano di qualità, riproponendo il fascino di un'antica eleganza e di un sapere artigianale che viene da molto lontano. Lucca, infatti, fu uno dei primi centri di diffusione del libro stampato; già nel 1477 Matteo Civitali otteneva il monopolio della stampa a Lucca e creava la prima tipografia contribuendo all’identità culturale della città.

Qual è stato il suo percorso formativo e perché ha deciso di dedicarsi a questo mestiere?

Mi sono laureato in filosofia e ho sempre lavorato in agenzie di pubblicità come copy-writer: la parola è sempre stata la mia passione. Durante una vacanza a Lucca mi sono imbattuto in questa bottega piena di libri e di stampe d’epoca, oltre che di vecchissime macchine di cui non comprendevo appieno il meccanismo, ma delle quali subivo l’indubbio fascino. Il maestro Biagini aveva deciso di chiudere la sua attività, ma non aveva eredi professionali. Siamo entrati immediatamente in una empatia strana e coinvolgente e ho capito che la tipografia era il mio posto. Con la sua benedizione, con la mia famiglia ho lasciato la Spagna dove vivevamo, e ho così rilevato la tipografia. Continuo ad avere a che fare quotidianamente con la parola, non più e soltanto dal punto di vista della ricerca e della creazione, che è ancora una parte importante del mio lavoro, ma anche da quello della sua realizzazione grafica.

In che produzioni siete specializzati?

Si potrebbe dire che la nostra vera specializzazione sia la personalizzazione di ogni prodotto: biglietti da visita, carte da lettere, partecipazioni di matrimonio, copertine di libri e CD, ma anche pregiate edizioni di libri in tiratura limitata. Stampiamo inoltre biglietti di auguri speciali, personalizzati, per le festività e gli eventi importanti. Ex libris ed Ex musicis sono, poi, una vera “tradizione Biagini” che portiamo avanti anche noi: è una grandissima soddisfazione trovare, insieme al committente, l’immagine e il motto che identificano i suoi valori e le sue passioni, in una sintesi densa e lieve allo stesso tempo. E poi ci sono gli Scritti per nozze, tradizionali piccoli libri dove gli sposi consegnano alla carta ricordi, immagini e sentimenti da condividere con la famiglia e i loro ospiti: questo racconto, talvolta molto personale, rende ancora più intimo uno dei momenti più significativi della vita. È una tradizione radicata nel tempo: nella Biblioteca Statale di Lucca si conserva una delle più importanti raccolte di questi “Scritti per nozze”. In conclusione, il vero salto qualitativo, è stato fatto quando siamo riusciti a coniugare il passato dell'arte tipografica con il web; infatti una buona parte del nostro lavoro, oltre che sul passaparola, si basa sugli ordini che ci giungono da tutto il mondo fatti per Ex Libris e carte natalizie.

Che tipo di clientela si rivolge a voi?

Persone che tengono a confermare la loro unicità sempre, anche in oggetti apparentemente “di contorno”. Sono lucchesi, italiani e moltissimi stranieri: una ulteriore conferma che lo stile italiano ha ancora una forza tutta da sfruttare.

Come si concilia un'attività come la sua con le nuove esigenze e tendenze del mercato?

Noi teniamo alla tradizione: usiamo cliché di zinco, inchiostri fatti a mano, carte pregiate, caratteri mobili. E poi le nostre macchine di stampa sono dell’inizio del ‘900, alcune addirittura della fine dell’800. Ma non rinunciamo mai all’innovazione: in termini di colori degli inchiostri, utilizzo creativo delle carte, grafica graffiante, rilievi a secco, brossure originali. Ma è sempre un lavoro condiviso con il committente: ci spingiamo fino a dove il committente ce lo richiede.

Ritiene che i giovani possano essere affascinati e interessati a intraprendere questa attività?

Sì, sì, sì! C’è il fascino della tradizione, la sapienza di una manualità senza compromessi, spazio per una creatività senza fine. E poi, ogni lavoro è uguale solo a sé stesso. Questa occupazione è per chi non ama ripetersi.

Quali sono le criticità legate a questo settore? E le prospettive?

Le criticità sono quelle di tutti i piccoli artigiani: burocrazia, tassazione, nessun sostegno dal pubblico. Dobbiamo fare tutto da soli, mentre ci piacerebbe concentrarci sullo sviluppo e sui contenuti. Le prospettive sono, in questo momento storico, promettenti. C’è una reazione allo spirito della globalizzazione, c’è sempre più voglia del “fatto per me”. Noi siamo qui per questo.