Gli incontri di "Homo Faber", promossi dal Centro di ricerca "Arti e mestieri" e dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, proseguono con un appuntamento dedicato al cinema e in particolare all’arte dei costumi: ospite d’onore Gabriella Pescucci, premio Oscar 1994 per "L’età dell’innocenza" di Martin Scorsese.
Tra i mestieri d’arte del cinema, palestre vive di ricerca e progetto, disegno e manualità, occupa un posto particolare il costume: è un tassello fondamentale nel "viaggio nel tempo" di ogni racconto per immagini, nella storia o nel futuro oppure in altre dimensioni del nostro presente. Ed è, per di più, un lavoro sempre "addosso" al personaggio, ad attori, attrici e comparse: il costume, in sostanza, è la forma prima per cui uomini e donne diventano "altri" da noi spettatori.

Vestire un film, vestire i suoi interpreti, significa davvero "fare cinema", e farlo con quella intelligenza della mano che proprio nei costumi continua a esprimersi orgoglio- samente antica, senza lasciarsi sostituire da tecnologie digitali o virtuali: cinema handmade. La più celebre costumista italiana è senza dubbio Ga- briella Pescucci, cresciuta con maestri come Tosi e Tirelli, all’opera coi grandi italiani come Fellini e Scola, Rosi e Leone e infine approdata a Hollywood con le firme stellari di un cinema d’autore attento sia alla storia di altri tempi ed epoche sia alla proiezione fantastica assoluta: Martin Scorsese ma anche Terry Gilliam (nel 1989 "Il barone di Münchausen", "I fratelli Grimm e l’incantevole strega" nel 2005) e Tim Burton ("La fabbrica di cioccolato", 2006).
Con:
Gabriella Pescucci, costumista, Premio Oscar 1994 con "L’età dell’innocenza"
In dialogo con:
Piera Detassis, giornalista e critico cinematografico, direttore di Ciak
Ruggero Eugeni direttore di ALMED,Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo
Introduce:
Paolo Dalla Sega, MEC, Master Eventi Culturali