Ha iniziato molto giovane. Da dove viene questa passione, presente fin da piccolo, per la pasticceria?
Il laboratorio, la cucina di casa e il negozio erano collegati tutti sullo stesso piano, non c’era una netta separazione tra gli ambienti: il lavoro e la vita quotidiana si mescolavano per 24 ore. Ho iniziato a giocare in laboratorio da bambino, dopo l’asilo e dopo la scuola: finiti i compiti, era l’ambiente dove passavo le mie giornate.
Non ho mai ricevuto pressioni per fare questo lavoro, la mia è stata una scelta naturale, visto che amavo quello che facevo.
Ad oggi com’è organizzata la sua attività? Ha dei collaboratori che la assistono nella produzione?
Lavoro, affiancato da mia moglie Monica, con diversi collaboratori, sia per la produzione che per la vendita. Abbiamo già due negozi e stiamo per aprire un nuovo laboratorio sempre ad Avigliana, dove avremo un’area dedicata al racconto della nostra azienda, con cenni storici sulla pasticceria mignon torinese.
Siamo nel periodo pasquale. Realizzate qualche dolce particolare per questa festività?
Con molta umiltà, ho revisionato due dolci tradizionali in chiave contemporanea: la colomba Gianduja, realizzata con un impasto a lievitazione naturale, purea di nocciole Piemonte, pezzettini di cioccolato fondente, crema spalmabile gianduja e granella di nocciole pralinate e salate; e la pastiera Primavera, con la tipica ricotta piemontese Seiras, con, a sostituire i rombi della classica pastiera sulla superficie, un’esplosione di fiori in pasta frolla e zucchero colorato, per una “golosa” primavera.
Cosa ama di più del suo lavoro?
Ogni cosa dal punto di vista dell’esecuzione materiale. Sicuramente mi rende felice sapere che i nostri clienti possano condividere dei momenti piacevoli grazie ai nostri prodotti, e per questo cerco di dare il mio meglio ogni giorno.
Cosa direbbe al se stesso più giovane?
Di essere solo un pochino più egoista, le persone per me sono come delle ricette, il mio ingrediente da aumentare era quello.
Cosa direbbe invece a qualcuno che vuole approcciarsi a questo mestiere?
Come per ogni attività artigiana, si tratta di dedicare una parte importante della propria vita al mestiere; se c’è questa volontà, allora continuate, studiate, viaggiate e impegnatevi a costruire qualcosa di concreto che possa lasciare un segno.