Una visita al capannone di Novedrate, tra il profumo del legno e i gesti antichi dei falegnami, rivela una visione non solo tecnicamente all'avanguardia, ma anche stilisticamente aperta a confrontarsi con il design più contemporaneo. Senza mai dimenticare le radici di una bellezza legata alla preziosità del materiale: come nella serie "La sapienza delle mani", risultato di una ricerca personale attraverso la quale Giordano Viganò ha contribuito a innovare l'utilizzo del legno in abbinamento a materiali quali il vetro, il metallo, l'argento, l'osso, ma anche il galuchat, le altre essenze lignee, la foglia d'oro.
I piccoli, preziosissimi oggetti che Viganò crea hanno la poesia del capo d'opera: scacchiere trasportabili in ebano e galuchat, pochette in legno e pelli preziose, set da scrivania di raffinata eleganza in legno e cuoio, rifiniti in osso. Ma l'ammirazione nasce anche dai grandi tavoli in legno di palma, o dalle creazioni speciali sulle quali la sua maestria non cessa di varcare nuove frontiere: perché è dalla ricerca di novità che Viganò, vero interprete, trae suggestioni sempre motivanti, ed è dal confronto con i giovani, con i designers, con gli architetti che il suo entusiasmo trova la maniera di esprimersi al meglio.
Lavorare a un prototipo con Giordano Viganò dovrebbe essere un'esperienza didattica e professionale fondamentale per ogni giovane professionista del design: perché, come ricorda ancora Marelli, Giordano Viganò rappresenta alla perfezione il nuovo ruolo dell'artigiano "con una specifica qualità professionale riconosciuta dalla nuova realtà sociale e dalla cultura attiva e operante". Mani intelligenti, abili, sapienti, che oggi sono ancora alla ricerca di nuove sfide e nuovi progetti, da sviluppare con le aziende operanti del design ma anche con i marchi del lusso, con i giovani creativi, con chi abbia un valido progetto da tradurre in un pezzo significativo.